(Teleborsa) - Sebbene sia
in arrivo la fatturazione elettronica, nel 2019 il numero delle scadenze/adempimenti fiscali è destinato ad aumentare fino a
sfiorare quota 100, in particolar modo per le realtà produttive di piccola dimensione che intrattengono scambi commerciali con l’estero.
"Mentre gli imprenditori chiedono da tempo di
abbassare il carico tributario e di alleggerire l’oppressione fiscale, la politica, che ad
ogni piè sospinto non manca l’occasione per annunciare imminenti sburocratizzazioni e mirabolanti tagli alle tasse, nei fatti sta spingendo il sistema fiscale nella direzione opposta, incrementando le scadenze e, quando va bene, rinviando a tempi migliori la riduzione delle imposte", afferma il
coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA Paolo Zabeo.
Nel 2019, infatti,
la pressione fiscale italiana è destinata ad attestarsi al 41,8 per cento (stesso livello del 2018) e il
numerodelle scadenze fiscali, invece, subirà una forte impennata, soprattutto per le piccole imprese che lavorano con partner stranieri.
Non per tutti, comunque, sarà così. Anche se in misura quasi impercettibile, i lavoratori autonomi potranno contare su un piccolo
alleggerimento.
Un’impresa artigiana senza dipendenti, ad esempio, lungo i 12 mesi del 2019 dovrà versare all’erario o inviare la propria documentazione
fiscale all’Amministrazione finanziaria 29 volte (una in meno rispetto al 2018), ma una impresa commerciale con 5 dipendenti lo dovrà fare 88 volte e una piccola impresa industriale con 50 dipendenti addirittura 99.