(Teleborsa) -
Donne e lavoro, un binomio che nonostante i tanti passi avanti fatti, fa ancora tanta fatica a decollare. Oggi,
sabato 3 novembre è il cosiddetto
"EU Equal pay day", una giornata che accende i riflettori su una tematica di strettissima attualità.
Da oggi, infatti,
3 novembre e fino alla fine dell'anno, le donne dell’Unione europea
lavoreranno gratis. Successe la stessa cosa nel 2017 e quindi non si sono registrati miglioramenti rispetto ai dodici mesi precedenti. La data è stata stimata dalla Commissione europea e calcolata sulla base dei dati Eurostat che quantificano il
gap salariale tra uomini e donne. Le cittadine degli Stati membri, infatti, in media guadagnano il
16,2% in meno rispetto ai loro colleghi uomini, pari a circa 60 giorni di stipendio. Percentuali che ovviamente variano da Paese a Paese: sono più alte in
Estonia, Repubblica Ceca e Germania, dove raggiungono il 22% di differenza di salario, più basse in Italia e in Romania, sotto l’8%.
Ma attenzione, c'è poco da esultare, spiega l’Ue, e occhio a farsi ingannare dal dato apparentemente positivo: a determinare una percentuale minore, spesso, è il
basso tasso di occupazione delle donne. Come, ad esempio, succede nel
nostro Paese.