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UBI Banca, utile netto vola al top di dieci anni

In contrazione i crediti deteriorati. Atteso un aumento delle commissioni nette nell'ultima parte dell'anno

Finanza
UBI Banca, utile netto vola al top di dieci anni
(Teleborsa) - Profitti al top degli ultimi dieci anni e crediti deteriorati in calo per UBI Banca. I primi nove mesi di esercizio si sono conclusi con un utile al netto delle poste non ricorrenti di 260,6 milioni di euro, in crescita rispetto ai 167,3 milioni messi a bilancio nello stesso periodo dell'anno precedente. Si tratta del miglior risultato degli ultimi dieci anni.

La raccolta totale avanza a 192,7 miliardi di euro rispetto ai 190,9 miliardi dello scorso anno mentre i crediti deteriorati lordi si sono ridotti di circa 1,5 miliardi di euro rispetto al 30 giugno 2018 e di 1,9 miliardi milioni rispetto all’1.1.2018 a seguito della vendita delle sofferenze cartolarizzate e dell’attività di recupero, spiega l'Istituto di credito.

A livello patrimoniale, al 30 settembre 2018 il CET1 fully loaded all’11,42%, invariato rispetto a giugno 2018, nonostante l’impatto dell’ulteriore allargamento degli spread sulla riserva di valutazione dei titoli in portafoglio. Da rilevare che UBI Banca ha superato gli stress test dell'EBA pubblicati lo scorso 2 novembre.

Quanto alla "prevedibile evoluzione della gestione", il Gruppo bancario fa sapere che "data la situazione di incertezza sui mercati, l'evoluzione del margine di interesse nell'ultimo trimestre del 2018 dipenderà dall’esito della politica di repricing degli impieghi alla clientela e dall'evoluzione del costo del funding a medio-lungo termine".

UBI prevede inoltre che le commissioni nette beneficino della consueta e positiva stagionalità che caratterizza l'ultima parte dell'esercizio.

Confermato l'obiettivo di contenimento degli oneri operativi, in anticipo rispetto alle previsioni di Piano Industriale
("si prevede di mantenere il trend di riduzione del costo del credito rispetto al 2017", si legge nel comunicato che accompagna i conti).

Confermata infine la previsione di realizzare una operazione di cessione di sofferenze (senza cartolarizzazione) entro fine 2018/inizio 2019.
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