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Libia, vertice di Palermo: stretta di mano Conte, Sarraj e Haftar. Ma la Turchia se ne va

E arriva la benedizione ufficiale dell'Onu: "Summit pietra miliare per il futuro"

Politica
Libia, vertice di Palermo: stretta di mano Conte, Sarraj e Haftar. Ma la Turchia se ne va
(Teleborsa) - Secondo e ultimo giorno della Conferenza di Pace per la Libia organizzata a Palermo con l'Italia che prova a gettare le basi per risolvere il complicatissimo rebus libico, nel caos ormai da anni.



TURCHIA DELUSA LASCIA IL VERTICE - Incontri proficui ma non è mancata la tensione quando la delegazione turca, capeggiata dal vicepresidente Fuat Oktay, ha deciso di lasciare il vertice dopo essersi dichiarato "molto deluso" per l’esclusione della Turchia dall’incontro informale tenutosi questa mattina con il generale Khalifa Haftar, capo dell’esercito nazionale libico e ministro della difesa del governo cirenaico di Tobruk.

STRETTA DI MANO CONTE, SARRAJ E HAFTAR - La riunione ha messo uno di fronte all’altro Haftar e il presidente del consiglio libico, Fayez al Sarraj. Insieme a loro,il premier italiano Giuseppe Conte, quello russo Dimitri Medvedev, i presidenti di Egitto, Algeria e Tunisia Fattah Al Sisi, Ahmed Ouyahia e Beji Caid Essebsi, il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk, il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian e l’inviato Onu Ghassan Salamè.

L’incontro tra Haftar e Sarraj"Non si cambia cavallo mentre si attraversa il fiume", ha detto il generale nel corso della riunione con Sarraj, secondo fonti diplomatiche presenti. Parole che, fanno sapere le stesse fonti, si riferiscono ad un’assicurazione da parte di Haftar a Sarraj che potrà restare al suo posto fino alle elezioni libiche, che secondo la tabella di marcia dell’Onu dovrebbero tenersi nella primavera del 2019

Conte: "Sostegno alla creazione di un esercito regolare" – Il summit di Palermo, ha sottolineato Conte durante la sessione plenaria dopo il vertice ristretto con Sarraj e Haftar, rientra "nel solco di precedenti iniziative come la Conferenza di Parigi del 29 maggio scorso". "Riteniamo fondamentale cogliere questa occasione per sostenere il cessate il fuoco a Tripoli e facilitare le discussioni per l’attuazione dei nuovi assetti di sicurezza che abbiano come obiettivo il superamento del sistema basato sui gruppi armati – ha proseguito il capo del governo. In questa sede la Comunità internazionale potrà anche esprimere un sostegno concreto alla creazione e al dispiegamento di forze di sicurezza regolari".

LA BENEDIZIONE DELL'ONU - Ghassam Salamè, inviato dell'Onu, ha ringraziato l’Italia "e il suo presidente del Consiglio per aver organizzato questa Conferenza, che è stata un successo", ha detto aprendo la conferenza stampa finale a Palermo al fianco del premier Conte. "Palermo resta una pietra miliare" del processo politico in Libia, ha concluso.


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