(Teleborsa) - Insieme al
Reddito di Cittadinanza, è sicuramente l'altra misura bandiera del governo gialloverde che tanto sta facendo discutere in questi mesi. La
Quota 100 potrebbe costare sino a
13 miliardi di euro l'anno e interessare potenzialmente sino a 4
37mila lavoratori attivi. Questo lo scenario ipotizzato dall'
Ufficio Parlamentare di Bilancio in un documento diffuso nel corso dell'audizione presso le Commissioni Bilancio di Camera e Senato in merito al disegno di legge di bilancio per il 2019.
LA SIMULAZIONE DELL'UPB - Se la quota 100 equivalesse alla somma di un'età di almeno
62 anni e un'anzianità contributiva di almeno 38 anni, la misura potrebbe
potenzialmente riguardare nel 2019 fino a
437.000 contribuenti attivi
E aggiunge: "
Qualora l’intera platea utilizzasse il canale di uscita appena soddisfatti i requisiti potrebbe comportare un aumento della spesa pensionistica lorda stimabile in quasi 13 miliardi nel 2019 e sostanzialmente stabile negli anni successivi".Una stima, si precisa,
"non direttamente confrontabile con le risorse stanziate nel Fondo per la revisione del sistema pensionistico per vari fattori: dal tasso di sostituzione dei potenziali pensionati con nuovi lavoratori attivi a valutazioni di carattere soggettivo (condizione di salute o penosità del lavoro) o oggettivo (tasso di sostituzione tra reddito e pensione, divieto di cumulo tra pensione e altri redditi, altre forme di penalizzazione)".Sempre secondo le stime dell'Upb, il taglio all'importo può variare da un minimo del
5,06% in caso di pensionamento con un solo anno di anticipo rispetto alla Legge Fornero,
fino a un massimo del 34,17% nel caso di anticipo di 6 anni. Una sforbiciata che dipende inevitabilmente dalla minor quota di contributi versata che concorre alla formazione dell'assegno: in pratica,
la riduzione è maggiore più sono gli anni di anticipo alla pensione.