(Teleborsa) - Ancora
acque agitate nel
governo dopo l'ennesimo botta e risposta sui
termovalorizzatori tra il ministro dell’Interno
Matteo Salvini e quello del Lavoro e dello Sviluppo Economico,
Luigi Di Maio. "Occorre il coraggio di dire che serve un termovalorizzatore per ogni provincia perché se produci rifiuti li devi smaltire". Così
Salvini a Napoli per il Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza.
"A metà gennaio va in manutenzione l'unico termovalorizzatore della regione - ha affermato
- è in pratica una emergenza annunciata". "C'è veramente una incapacità folle dall'emergenza del 2008 siamo tornati indietro, ma nessun miglioramento".Non la pensa allo stesso modo il collega di governo
Di Maio che senza mezzi termine dice che
"gli inceneritori non c'entrano una ceppa". "Quando si viene in Campania e si parla di terra dei fuochi si dovrebbero tener presenti la storia e le difficoltà di questo popolo. La terra dei fuochi è un disastro legato ai rifiuti industriali (provenienti da tutta Italia) non a quelli domestici. Quindi gli inceneritori non c'entrano una beneamata ceppa e tra l'altro non sono nel contratto di Governo". Lo ha scritto su Facebook il vicepremier pentastellato che risponde in maniera indiretta e senza fare il nome a Matteo
Salvini sui rifiuti in Campania.
Sulla querelle interviene anche il
Ministro dell'Ambiente Sergio Costa:
"Quando arriva l'inceneritore, o termovalorizzatore, il ciclo dei rifiuti è fallito", ha detto in una nota.
"Stiamo lavorando ogni giorno per portare l'Italia, e non solo la Terra dei Fuochi, fuori dall'ormai cronico ritardo nella gestione del ciclo dei rifiuti. Riduzione, riuso, recupero, riciclo, sono le quattro R che devono diventare un mantra per tutti. Chi non è in sintonia con queste direttrici vive in un'epoca passata".