(Teleborsa) -
Si rafforzano i legami ed i collegamenti fra il Porto di Trieste e la Baviera, con lo scalo giuliano che si candida al ruolo di
"hub privilegiato" nel Mediterraneo e sulla
Nuova Via della Seta (One Belt, One Road) che porta in Cina.
Si è conclusa oggi una
missione a Monaco di Baviera per illustrare i
nuovi investimenti ferroviari e i
nuovi piani di sviluppo.
Zeno D’Agostino, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale ha ricordato che Trieste gode di una "
posizione geografica strategica, fondali naturali per accogliere le grandi navi oceaniche e
collegamenti ferroviari giornalieri diretti in tutta Europa", e si candida quale "
rail port di rilievo internazionale" e punto di riferimento per il mercato tedesco.
Francesco Leone, consigliere economico dell’Ambasciata d’Italia a Berlino, e
Alessandro Marino, Segretario generale della Camera di Commercio Italo-tedesca hanno aperto i lavori, evidenziando il
solido legame economico tra Trieste e la Baviera e il
ruolo del porto a servizio dei mercati dell’Europa centrale. Concetti ripresi da
Alessio Lilli, presidente del Gruppo TAL, che gestisce l’oleodotto transalpino e testimonia concretamente il legame storico che unisce lo scalo giuliano alla Germania. Se Trieste è il primo porto d’Italia e primo scalo petrolifero del Mediterraneo, il merito è di
SIOT, che
fornisce il 100% del fabbisogno energetico della Baviera e il 40% della Germania, verso cui sono diretti circa 30 milioni di greggio all’anno.
Zeno D’Agostino ha presentato il piano di
investimenti del Porto di Trieste ed in particolare gli
sviluppi nel settore ferroviario, con investimenti per circa
110 milioni. Circa il
30% dei treni del porto giuliano sono
diretti verso la Germania, mentre nel primo semestre dell’anno in corso, 1.467 sono stati i treni coinvolti su questa direttrice con un aumento di quasi il 12% rispetto al primo semestre del 2017.