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Btp Italia, partenza lenta: flop anche nel secondo giorno

Richieste ferme a 241 milioni

Economia
Btp Italia, partenza lenta: flop anche nel secondo giorno
(Teleborsa) - Altra giornata flop, per non dire drammatica, per la quattordicesima emissione del Btp Italia. Nel secondo giorno di offerta, infatti, le richieste arrivate dagli investitori retail si sono fermate a 241,3 milioni, facendo ancora peggio di ieri (481 milioni di euro) e avvicinando il minimo storico fatto segnare a giugno 2012, l’anno nero della crisi economico-finanziaria quando il primo giorno le richieste si fermarono ad appena 218 milioni di euro per poi riprendere a 371 milioni il secondo giorno.

In totale, stavolta, nei primi due giorni, le richieste sono arrivate ad appena 722 milioni.

Secondo gli analisti, ad avere paura del rischio Italia, ora, sono i cassettisti. I piccoli risparmiatori che comprano titoli di Stato a lunga scadenza e senza obiettivi speculativi. Vacilla la fiducia nei confronti della solidità economica del Paese. Sulle valutazioni, pesa senza dubbio il braccio di ferro sulla manovra tra Roma e Bruxelles, alla vigilia di un sempre più probabile avvio della procedura d'infrazione.

SPREAD SFONDA QUOTA 330 - Ovviamente, mercati nervosi con lo spread - che da tre settimane si era attestato sulla pur sempre critica soglia dei 300 punti - ha registrato una nuova preoccupante fiammata, toccando quota 336 punti per ripiegare leggermente, alla fine, a 327 punti.

Il governo tira dritto con Salvini e Di Maio che professano ottimismo. "Lo spread scenderà e sono convinto che scenderà, a meno che non ci sia qualcuno che gioca alla speculazione per danneggiare l'Italia. Ma questo come governo non lo permetteremo". Così il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini ha risposto ai cronisti in merito all'ennesimo rialzo dello spread. Gli fa eco il collega di governo pentastellato Di Maio che incontrando i vertici della Cna dice:"Il nostro obiettivo è sempre quello di ridurre il debito pubblico, ma lo facciamo con una ricetta differente e ambiziosa"

Più cauto il commento lapidario del Ministro dell'Economia Giovanni Tria che si dice "ovviamente preoccupato", rispondendo ai cronisti durante cerimonia per i 100 anni dell'Aula di Montecitorio che lo incalzavano sull'aumento dello spread.

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