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Riparte il mattone in Italia ma senza occupazione

Nel Bel Paese sono stati persi oltre 390mila posti di lavoro in dieci anni pari a -20% addetti dall'inizio della crisi

Economia, Macroeconomia
Riparte il mattone in Italia ma senza occupazione
(Teleborsa) - La chiusura congiunturale positiva del terzo trimestre, che segue il rialzo registrato nel secondo, conferma la tendenza al recupero, seppure contenuto, del settore delle costruzioni. Tale ripresa, che si manifesta anche su base annua, si è tradotta in una dinamica tendenziale moderatamente positiva per i primi nove mesi dell’anno.

Il mattone, dunque, riparte in Italia ma dopo aver perso oltre 390mila posti di lavoro in dieci anni pari a -20% addetti dall'inizio della crisi. E’ quanto emerge da un'analisi dell'Unione europea delle cooperative Uecoop su dati Istat in relazione all'ultimo report sulla produzione nelle costruzioni che ha fatto registrare una crescita tendenziale dell'1,5% nei primi nove mesi del 2018 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A settembre 2018 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni cresca dell’1,3% rispetto al mese precedente.

Nonostante una progressiva ripresa delle compravendite con quasi 90 miliardi di euro investiti dalle famiglie nel mattone nel solo 2017 – spiega l'Unione Europea delle Cooperative – il settore edilizio che non è ancora tornato ai livelli precedenti alla crisi del 2008/2009 e dalla quale non si è ancora risollevato anche dal punto di vista occupazionale con il mondo cooperativo che ha sostenuto circa 1/5 di tutte le perdite di posti di lavoro del comparto del decennio.

In Italia sono 13.497 le cooperative del settore edile contro le 17.312 nel 2010 – spiega Uecoop su dati Camera di commercio di Milano - con un calo del -22% mentre precipitano del -34% le nascite delle nuove cooperative fra il 2011 e il 2017 con il tendenziale del 2018 che dovrebbe fermarsi a quota 200.
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