(Teleborsa) - La
Brexit e l'
avanzata dei partiti populisti non sembrano aver intaccato la voglia di unità degli europei. L'ultimo
sondaggio Eurobarometro della Commissione europea condotto tra il 15 e il 16 ottobre del 2018 su 17.500 cittadini dei 19 Paesi che adottano la moneta unica segnala che
il 64% delle persone ritiene che l'adozione dell'euro sia un fattore positivo per il proprio Paese. Si tratta, per il
secondo anno consecutivo, della
percentuale più alta dal 2002, anno di inizio del sondaggio.
Esistono, tuttavia, alcune importanti differenze tra le varie Nazioni. Il
maggior incremento del sostegno verso l'euro è stato rilevato
in Austria e Italia, dove si è verificato un aumento di 12 punti percentuali rispetto al 2017 rispettivamente
al 76% e al 57%. Un dato incoraggiante per i sostenitori della valuta condivisa, anche se va precisato che
il 57% è il terzultimo valore più basso tra i 19: peggio dell'Italia solo Cipro e Lituania.
L'
Irlanda si conferma al top con una percentuale di cittadini "felici" di essere nell'Area euro dell'85% delle preferenze mentre il
calo d'appeal più sostanzioso si è verificato in Germania: al giorno d'oggi i tedeschi pro-euro sono il 70%, lo scorso anno erano il 76%.
Scorrendo le statistiche,
il 69% dei cittadini dei Paesi euro reputa che sia necessario maggior coordinamento. Solo il 7% ne vorrebbe meno.
Pollice verso nei confronti delle monetine da 1 e 2 centesimi:
il 64% degli intervistati vorrebbe abolirle optando per un successivo arrotondamento obbligatorio della cifra finale. Non sono dello stesso parere in Grecia, dove il 48% dei cittadini dice "no" alla proposta.