Facebook Pixel
Milano 24-apr
34.271,12 -0,27%
Nasdaq 24-apr
17.526,8 +0,32%
Dow Jones 24-apr
38.460,92 -0,11%
Londra 24-apr
8.040,38 -0,06%
Francoforte 24-apr
18.088,7 -0,27%

Manovra, è il giorno del giudizio. In arrivo il verdetto europeo

Praticamente scontata una bocciatura, si attendono particolari sull'avvio della procedura di infrazione

Economia
Manovra, è il giorno del giudizio. In arrivo il verdetto europeo
(Teleborsa) - Il giorno del giudizio è arrivato. Oggi, 21 novembre, la Commissione europea pronuncerà il proprio parere sulla Manovra dell'Italia. Parere che, con ogni probabilità, sarà una sonora bocciatura nonostante le molte settimane di "dialogo costruttivo" e il previsto incontro di sabato 24 novembre tra il Premier Giuseppe Conte e il numero uno dell'Esecutivo comunitario, Jean Claude Juncker.

Dato per scontato l'altolà di Bruxelles, il dubbio è se l'Ue metterà subito in piedi una procedura "accelerata" per deficit eccessivo. Fino a poche settimane fa l'ipotesi era che questa seconda e conseguente tappa avrebbe richiesto tempi lungi, quantomeno mesi, magari fino alle prossime elezioni europee, se non oltre. Più di recente, però, il fatto che Bruxelles abbia indicato che sta già lavorando a un rapporto sul rispetto della regola del debito, ha fatto pensare alla possibilità che già oggi, o immediatamente dopo, la Commissione possa valutare anche se chiedere di aprire una procedura per deficit eccessivo.

C'è anche chi mette in dubbio la pubblicazione del rapporto sul debito: a Bruxelles si parla di cosa probabile ma non certa, dunque l'ultima parola è del collegio dei commissari che si riunirà in mattinata sotto la presidenza di Jean-Claude Juncker.

Ad ogni modo il primo problema che si presenterà sul tavolo è il parere sul progetto di bilancio: visto che il Governo tricolore è fermo nella volontà di voler spingere il deficit al (e non oltre) il 2,4% del PIL, secondo le previsioni di Bruxelles, su cui l'Esecutivo comunitario basa i suoi giudizi, il disavanzo 2019 arriverà al 2,9% (e al 3,1% nel 2020).

In realtà quello che più conta è il deficit strutturale. Il 2018 dovrebbe chiudersi con un miglioramento di 0,2 punti, all'1,8% del PIL. L'Ue, in base alle regole, vorrebbe una ulteriore riduzione di 0,6 punti nel 2019. La Manovra presuppone invece che il disavanzo strutturale peggiorerà di 0,8 punti.

In attesa del fatidico verdetto i mercati rispondono con nervosismo e sfiducia: lo Spread tra il BTP e il Bund continua a salire, il BTP Italia è decisamente snobbato dagli investitori.

(Foto: Cristof Echard - © Unione Europea)
Condividi
```