(Teleborsa) -
Il punto degli imprenditori del settore del trasporto cargo ferroviario sugli investimenti e sugli incentivi del loro settore. In particolare sulla "Cura del Ferro" che negli ultimi anni diversi Governi hanno sempre messo al centro delle politiche pubbliche di incentivazione, con una novità:
il bilancio quest’anno si fa a Genova, la "città ferita" proprio nella possibilità di muoversi. Il crollo del ponte Morandi infatti, oltre a spezzare Genova in due per i trasporti privati, ha creato e sta creando non pochi problemi per i trasporti commerciali da e verso il porto.
Tra i dati che più allarmano il settore
c’è quello della decrescita del trasporto cargo ferroviario che dopo il boom dell’8% del 2017, nel primo semestre di quest’anno, registra una battuta d’arresto con un inequivocabile -0,8%. Di contro, relativamente al fatturato, solo l’autotrasporto segna un recupero in linea con quello del traffico.
Complessivamente tutto il sistema dei trasporti risente di una crescita globale che sta rallentando. Ma è proprio il dato sul trasporto cargo ferroviario che sembra risentirne di più.
Assoferr, Confetra e Confindustria puntano quindi gli occhi sulle prossime mosse dell’attuale esecutivo e su cosa accadrà appunto per la ormai ampiamente sperimentata
"Cura del Ferro" che in questi anni è riuscita a sottrarre importanti quote di traffico al trasporto su gomma. Con benefici evidenti sia dal punto di vista economico (in termini di minor onerosità per i trasporti delle imprese)
ma anche con effetti tangibili per l’ambiente in termini di minor emissioni di Co2.
A trarre le conclusioni della giornata,
che si svolgerà domani lunedì 26 novembre a Palazzo Ducale, dalle 10.30 alle 13.30 il vice Ministro
Edoardo Rixi, chiamato a illustrare la posizione del Governo.