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Banche, Nouy: "Italiane hanno fatto un buon lavoro nel ridurre esposizione NPL"

Giudizio positivo della numero uno della vigilanza della BCE, Daniele Nouy

Economia, Finanza
Banche, Nouy: "Italiane hanno fatto un buon lavoro nel ridurre esposizione NPL"
(Teleborsa) - La numero uno della vigilanza della BCE, Danièle Nouy si esprime positivamente sulle banche italiane in merito alla questione degli NPL (Non Performing Loans, conosciuti anche come crediti deteriorati o sofferenze). La banchiera a capo del Supervisory Board della BCE, in una intervista a Il Sole 24 Ore, traccia un bilancio del suo mandato quinquennale, che sta per terminare, affermando con un certo orgoglio che il livello degli NPL in Europa si è ridotto molto in questo arco temporale, passando dai 1.000 miliardi iniziali a 650 miliardi. Tracciando un bilancio nel complesso positivo, Nouy afferma che ora “bisogna raggiungere l’altra sponda del fiume e completare l’Unione Bancaria”, avviando il cammino verso l'EDIS, lo schema europeo di assicurazione dei depositi.
Entrando nello specifico del mercato nazionale, Nouy afferma che le banche italiane "hanno fatto un buon lavoro nella riduzione degli NPL” e che il livello delle sofferenze “sta scendendo di giorno in giorno”.

INTESA SANPAOLO, ESEMPIO VIRTUOSO - La banchiera francese, che vanta una lunghissima esperienza nel campo della vigilanza bancaria, definisce il mercato italiano “interessante” e caratterizzato da una grande varietà di situazioni diverse. A questo proposito, la banchiera cita come modello virtuoso Intesa Sanpaolo, ricordando che è stata nel 2016 la migliore banca europea nel superare gli stress test dell'EBA (European Banking Authority), poi fa un cenno ad Unicredit, indicandola fra le banche che sono riuscite a “gestire con successo inversioni di tendenza”. C’è poi un terzo gruppo di banche che, secondo la numero uno della vigilanza BCE, “ha ancora del lavoro da fare per migliorare". Quindi, “occorre andare avanti e fare di più”.

ATTENZIONE ALLO SPREAD -Un cenno doveroso anche all'allargamento dello Spread fra BTP e Bund, che Nouy ammette "non è il benvenuto", perché "avrebbe un impatto sulla disponibilità del credito all'economia". "Sarebbe un vero peccato se le banche italiane, che si sono impegnate così a fondo per ridurre gli NPL e migliorare i bilanci, dovessero perdere i benefici di questi loro sforzi", conclude.
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