Facebook Pixel
Milano 10:19
34.756,45 -0,01%
Nasdaq 27-mar
18.280,84 0,00%
Dow Jones 27-mar
39.760,08 +1,22%
Londra 10:19
7.962,65 +0,39%
Francoforte 10:19
18.490,75 +0,07%

L'economia italiana frena: PIL 3° trimestre in contrazione

Secondo l'Istat la crescita tendenziale rallenta ancora, portandosi allo 0,7% dallo 0,8% indicato nella stima preliminare e rispetto all'1,2% dei mesi estivi.

Economia, Macroeconomia
L'economia italiana frena: PIL 3° trimestre in contrazione
(Teleborsa) - Economia italiana in contrazione nel 3° trimestre dell'anno. Lo certificano i dati definitivi del PIL del 3° trimestre pubblicati oggi 30 novembre dall'Istat, che indicano un -0,1% rispetto al trimestre precedente.



Il dato definitivo evidenzia così un peggioramento rispetto alla stagnazione indicata nella stima preliminare (crescita zero) e si rivela sensibilmente peggiore delle attese degli economisti che contavano su una crescita dello 0,2%.

La crescita tendenziale scende così allo 0,7% dallo 0,8% della stima preliminare e risulta peggiore delle attese. Nel secondo trimestre la crescita su anno era molto più alta all'1,2%. Il dato certifica così che l'economia italiana segna il passo dopo oltre tre anni di crescita ed appare sempre più lontana dal trend medio registrato dall'Eurozona.

Il terzo trimestre del 2018 ha avuto due giornate lavorative in più del trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al terzo trimestre del 2017.

La variazione acquisita per il 2018 è pari a +0,9% inferiore alle attese del Governo ed alle più recenti previsioni dei principali organismi economici sovranazionali, come il Fondo Monetario e l'OCSE.

Su trimestre pesano stagnazione consumi e calo investimenti

Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna registrano diminuzioni, con una riduzione dello 0,1% dei consumi finali nazionali e dell’1,1% degli investimenti fissi lordi. Il commercio estero invece si conferma in crescita, laddove le importazioni e le esportazioni sono cresciute rispettivamente dello 0,8% e dell’1,1%.

La domanda nazionale al netto delle scorte ha sottratto 0,3 punti percentuali alla crescita del PIL, con un contributo nullo per i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private (ISP) e per la spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP) e negativo per 0,2 punti percentuali per gli investimenti fissi lordi.

La variazione delle scorte ha fornito un contribuito nullo alla variazione del PIL, mentre l’apporto della domanda estera netta è risultato positivo per 0,1 punti percentuali.

Bene Agricoltura mentre frenano Industria e Terziario

Dal lato dell’offerta di beni e servizi, si registra un andamento congiunturale positivo soltanto per il valore aggiunto dell’agricoltura, cresciuto dell’1,6%, mentre quelli dell’industria e dei servizi sono diminuiti, rispettivamente, dello 0,1% e dello 0,2%.

Condividi
```