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Alitalia, MISE: Di Maio convoca sindacati per il 12 dicembre

In merito alla vicenda che coinvolge la compagnia aerea

Economia, Trasporti
Alitalia, MISE: Di Maio convoca sindacati per il 12 dicembre
(Teleborsa) - Il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) ha convocato mercoledì 12 dicembre le organizzazioni sindacali in merito alla vicenda che coinvolge la compagnia aerea Alitalia.

L'incontro - spiega una nota del MISE - che si terrà alle ore 11.30, sarà presieduto dal Ministro Luigi Di Maio.

Intanto si avvicina la scadenza fissata al 15 dicembre per il rimborso del prestito ponte concesso ad Alitalia (valore 600 milioni di euro) per permetterle di proseguire l'esercizio in attesa della definizione di quel nuovo ennesimo assetto che, si spera, dovrebbe una volta per tutte tirarla fuori da quelle secche che inevitabilmente ne provocherebbero il definitivo naufragio. Il Governo sta lavorando a una proroga di almeno sei mesi, sempre più probabile, e alla nomina del Commissario che dovrà subentrare a Luigi Gubitosi, "passato" a Tim (Telecom Italia) per ricoprire la carica di Amministratore delegato e Direttore generale. Nodi importanti e determinanti che dovrebbero essere all'ordine del giorno del Consiglio dei Ministri in programma per domani 5 dicembre.

Il "nome" del successore di Luigi Gubitosi, e nella rosa dei "papabili" si parla con insistenza di un personaggio di rilievo vicino al Movimento 5 Stelle, affiancherà gli altri due Commissari, Enrico Laghi e Stefano Paleari, per ricostituire il triumvirato alla guida della compagnia aerea dal maggio 2017. Da sottolineare come l'uscita di Gubitosi da Alitalia, sia per tempistica che per modalità, abbia lasciato l'amaro in bocca a parecchi esponenti della maggioranza di Governo, proprio perché improvviso e avvenuta in un momento molto delicato.

Del resto, gli "amici" che spezzano una lancia in suo favore sottolineano come sarebbe stato difficile, o meglio praticamente impossibile, per chiunque rinunciare alla grande montagna di quattrini offerta a Gubitosi per la sue entrata in sostituzione di Amos Genish, per così dire da mediatore e arbitro, nell'azienda telefonica ex di Stato. Azienda, come è noto, al centro di "forti tensioni" tra le diverse anime degli azionisti di "prima linea".

Il doppio atto del Governo servirà anche a placare le preoccupazioni dei dipendenti Alitalia e prevenire forme di mobilitazione già nell'aria che avrebbero ripercussioni fortemente negative "nel breve". Per il processo di fidelizzazione della clientela e, in prospettiva, per l’immagine della compagnia aerea, in cerca di partner industriali.

Accanto al Gruppo Ferrovie dello Stato, che ha ufficializzato la propria offerta vincolante il 12 ottobre scorso, anche se subordinata da precise condizioni, dovrà figurare giocoforza un vettore che, per robustezza finanziaria e affidabilità sul mercato, garantisca un affiancamento strategico per consolidare il network operativo e produrre le condizioni per un definitivo risanamento.

Resta valida, e con buone possibilità di positiva conclusione, l’offerta vincolante di Delta Airlines, che oltretutto fa parte appunto con Alitalia, Air France-KLM e altri importanti vettori, dell'alleanza internazionale SkyTeam sin dalla sua costituzione. In seconda battuta c'è la manifestazione di interesse, ma per una "Alitalia ristrutturata" da parte della low cost britannica easyJet, che tuttavia non gode dei favori dei pronostici, anche perché priva di obiettivi di lungo raggio nei suoi servizi e soprattutto della conseguente esperienza. E l'obiettivo dello sviluppo del "lungo raggio" è certamente uno dei cardini fondamentale per il salvataggio e il rilancio della Compagnia.
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