(Teleborsa) -
Le borse asiatiche restituiscono i guadagni accumulati ieri e finiscono in rosso, dimenticando ben presto i fattori positivi che ne avevano determinato il rally di inizio ottava, in primis la tregua USA-Cina sui dazi.
I fattori che rischiano di "disturbare" i mercati restano: gli albori di una nuova crisi dello Spread in Europa a causa delle incertezze in Italia, la volatilità del petrolio dopo la notizia choc dell'uscita del Qatar dall'OPEC, i rischi di una nuova recessione e quindi le incertezze sulla politica monetaria delle banche centrali.
L'indice
Nikkei della borsa di
Tokyo lascia sul terreno circa il 2%, così come il paniere Topix che riporta un decremento di oltre due punti. Giù anche Seoul che arretra dello 0,8% circa.
Poco meglio le borse cinesi, con
Shanghai che lima qualche frazione di punto, al pari di
Shenzhen che cede lo 0,2% e Taiwan lo 0,5%.
Fra le borse che chiuderanno più tardi la seduta
Hong Kong cede uno 0,6%,
Singapore l'1% e
Kuala Lumpur lo 0,4%, mentre
Bangkok viaggia sulla parità e
Jakarta si muove in controtendenza (+0,3%).
Perde terreno anche
Sydney (-1%), mentre
Mumbai cede mezzo punto.