(Teleborsa) - Presentare all’Europa una proposta convincente per evitare la procedura di infrazione. Questo l’obiettivo del Governo che ha annunciato una
rimodulazione della manovra per rispondere ad alcune delle
richieste avanzate dall'Ue.
Un ultimo tentativo il cui
iter prenderà il via oggi pomeriggio in Senato con l’apertura della sessione di bilancio dopo l'
approvazione alla Camera. In giornata previsto anche, alle ore 12, un
incontro con i sindacati a Palazzo Chigi e un ennesimo
vertice di maggioranza per discutere di
numeri e misure. Bisognerà, infatti, decidere a quale decimale fissare la riduzione del rapporto deficit-Pil che, nel Documento programmatico di bilancio, era al 2,4%.
Mentre rimane poco tempo per trattare ci sono ancora diversi nodi da sciogliere
. Al centro della discussione vi sono reddito di cittadinanza e riforma delle pensioni con quota 100, misure che da sole
valgono 16 miliardi dei complessivi 37 della manovra. E le
coperture al momento non sembrano esserci. Matteo Salvini ha, infatti, affermato che per quanto riguarda le pensioni per il 2019 sono stati stanziati 6,7 miliardi di euro , una cifra che si basa sull'ipotesi che non tutti i 600mila aventi diritto approfitteranno della possibilità di uscire dal lavoro con 62 anni di età e 38 di contributi con un risparmio di 2 miliardi.
Lo slittamento del reddito di cittadinanza la cui partenza è, ora, prevista ad aprile dovrebbe, invece, comportare un risparmio di poco più di un miliardo di euro. Sui tempi ancora non c’è accordo. La Lega preferirebbe definire le misure per consentire l’uscita anticipata con 62 anni e 38 di contributi già con un emendamento alla legge di Bilancio mentre i Cinque Stelle insistono sull’arrivo di reddito e pensione di cittadinanza prima di Natale, probabilmente con un decreto.