(Teleborsa) - Dopo il successo del
voto a Westmister e la rinnovata fiducia al governo,
Theresa May torna a sfidare i brexiter più oltranzisti. La premier britannica, rivolgendosi ai 27 paesi dell’Unione, ha dichiarato di
credere che vi sia "
una maggioranza al Parlamento, che vuole
dare seguito al referendum ed
uscire con un accordo negoziato.
"Ma dobbiamo cambiare la percezione che il backstop possa essere una trappola dalla quale il Regno Unito non può uscire. Fino a quando non faremo l'accordo, la nostra intesa è a rischio". Per sciogliere il nodo, secondo May, sarebbe
utile che l’Ue ridefinisse il perimetro dell’accordo, fornendo un insieme di
rassicurazioni aggiuntive attraverso cui modificare l'assetto del Parlamento.
Una richiesta ingiusta secondo il
Commissario Ue Jean Claude Junker, che al termine dei lavori ha spiegato alla stampa: "Sulle relazioni future gli amici britannici
ci devono dire, in alcune settimane, cosa vogliono con chiarezza, perché c'è della nebulosità. Serve una proposta ben costruita". Ed aggiunge che non è giusto che chiedano all'Unione di fare delle proposte, ora è il turno del Regno Unito.
Intanto, al suo arrivo in Consiglio europeo,
il premier belga Charles Michel ha annunciato che si sta lavorando sull'ipotesi “no deal". "Ieri abbiamo riaffermato la volontà di applicare l'accordo che è stato concluso con la Gran Bretagna", ha affermato il capo di stato belga, notando "oggettivamente, i
segnali che abbiamo avuto n
on sono particolarmente rassicuranti sulla capacità in Gran Bretagna di poter onorare gli impegni presi. Quindi saremo attenti a
lavorare su tutte le ipotesi, compresa quella di un no deal".