(Teleborsa) - Il
trasporto aereo cresce a livello europeo
, la propensione al volo dell’
Italia è maggiore di quella di
Francia e Germania, il che determina il
sorpasso sui transalpini del nostro Paese, che si attesta al
quarto posto per volume passeggeri (quasi 175 milioni nel 2007)
alle spalle di Germania (che ne ha movimentati 230 milioni),
Spagna (250 milioni)
e Regno Unito, primo assoluto con 284 milioni, ma che registra già i
primi effetti della Brexit.
E’ il dato che emerge dal
Rapporto annuale sul trasporto aereo in Europa elaborato da ICCSAI, il centro internazionale di studi sulla competitività del trasporto aereo, e presentato nel terminal dell’
Aeroporto di Milano Bergamo.
Emerge un
cambio di rotta rispetto alla scarsa propensione degli italiani ai voli intercontinentali, grazie soprattutto all’apertura di
nuove rotte da Malpensa.
Roma Fiumicino mantiene il
nono posto a livello europeo.
In Europa l’85% degli aeroporti registra crescita del movimento passeggeri.
In Italia nel 2018 la crescita rallenta ma resta superiore al 5%. Tra gli aeroporti maggiori è continuata nel 2017 la
crescita a doppia cifra di
Malpensa, Catania, Napoli e Bergamo, che nel 2018 si allinea all’incremento medio nazionale consolidando la
terza posizione a livello nazionale. Sempre nel 2018
netta accelerazione di Fiumicino, dove l’extra-Schenghen cresce del 14%.
Per quanto riguarda le
compagnie aeree, il gruppo
Alitalia mantiene il 42% sul mercato domestico e
Ryanair si attesta al 30%. Sulle direttrici Italia-Europa il vettore irlandese fa segnare il 27,6%, Alitalia poco più del 22%.
La
quota del lowcost, che ha raggiunto il picco massimo con il 50% nel 2015, è soggetta a un
assestamento con il 47,7%, conseguente a una riduzione dell’offerta complessiva dell’1,5%. Ryanair conserva un
load factor da record del 95% e continua a crescere per aumento del numero di rotte, come pure
easyJet, mentre Alitalia aumenta la propria capacità sul lungo raggio.
La
connettività aeroportuale vede
Fiumicino scendere al
20esimo posto a livello europeo, mentre
Malpensa sale in 25esima posizione. Entrambi i maggiori aeroporti italiani, però, restano lontani dai migliori indici europei. Malpensa, però, raggiunge la quasi totalità del PIL europeo in 4 ore, seguito a poca distanza da Fiumicino.
Sul fronte delle
merci, il Nord che ha trainato lo sviluppo del comparto negli ultimi dieci anni riflette un
arretramento nel 2018, mentre
cresce il Centro grazie ai risultati di Fiumicino. L’area del
Sud Italia ha un
traffico merci inferiore di quasi il 7% rispetto a dieci anni fa. In generale si registrano i primi segnali sul traffico merci di una congiuntura economica in peggioramento nel 2018, anche se il prezzo del petrolio negli ultimi mesi sembra aver intrapreso un percorso di riduzione.
Il rapporto ICCSAI, illustrato dal
direttore scientifico Renato Redondi, ha dato vita a un’analisi e valutazione del futuro del trasporto aereo, a cui hanno partecipato
Ugo De Carolis, amministratore delegato AdR,
Emilio Bellingardi, direttore generale SACBO,
David O’Brien, COO Ryanair, e
Stefano Paleari, commissario Alitalia e vicepresidente ICCSAI.
Dai gestori aeroportuali il richiamo alla
necessità di investire nelle infrastrutture e nella intermodalità, viste come opportunità di sviluppo e rispondenti a modelli di business diversificati. Negli aeroporti – è stato sottolineato - le compagnie aeree giocano la loro vera partita perché la
puntualità e l’efficienza operativa sono determinanti nel conseguimento dei risultati positivi, e la matrice degli
investimenti da parte dei gestori è destinata a fare sempre più la differenza.
La sfida che attende i vettori low cost risiede nella capacità di
legare i collegamenti aerei a un
progetto di sviluppo ed espansione territoriale – è stata la considerazione di
David O’Brien.
Emilio Bellingardi, direttore generale
SACBO, la società che gestisce lo scalo di Milano Bergamo, ha sottolineato che il rapporto è "uno strumento interessantissimo" ed
"un'opportunità" per gli operatore del settore e per il Paese, ma
"dobbiamo essere pronti sia in termini strategici e soprattutto in termini infrastrutturali", ambito in cui l'Italia accumula ritardi.