(Teleborsa) -
Si riduce l'avanzo commerciale nei conti con l'estero dell'Italia, che fa segnare a ottobre un
surplus di quasi 3,8 miliardi di euro, inferiore di circa 1,1 miliardi rispetto agli oltre 4,9 miliardi registrati a ottobre 2017. Nei primi
dieci mesi dell’anno l’avanzo commerciale raggiunge quindi un
attivo di 32,3 miliardi (+66,2 miliardi al netto dei prodotti energetici).
Il saldo è frutto di una
crescita delle esportazioni del 2,5% e delle importazioni del 2,1%. Nel trimestre agosto-ottobre 2018, rispetto al precedente, si registrano incrementi per entrambi i flussi, più intenso per le importazioni (+2,7%) che per le esportazioni (+1%).
Forte crescita export a ottobre
L’aumento congiunturale dell’
export è frutto in particolare del marcato incremento delle
vendite verso i mercati extra Ue (+5,3% sul mese precedente) mentre quello verso l’area Ue è meno intenso (+0,4%).
E' boom rispetto al 2017 eccetto che per auto e agricoltura
L'aumento dell’export su base annua è pari così a +9,6% e coinvolge sia
l’area extra Ue (+11,5%) sia i paesi Ue (+8,1%).
La sostenuta crescita dell’import (+14,2%) è trainata dal forte incremento degli acquisti dai
paesi extra Ue (+24,8%). La correzione per gli effetti di calendario porta la variazione dell’export a +5,3% e quella dell’import a +10,1%.
Tra i settori che contribuiscono in misura più rilevante alla crescita tendenziale dell’export, si segnalano articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+45%), macchinari e apparecchi (+10%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+8,9%) e sostanze e prodotti chimici (+12,7%). In
diminuzione, su base annua, le esportazioni di
autoveicoli (-8,1%) e di prodotti dell’
agricoltura (-5,6%).
Su base annua, i paesi che contribuiscono maggiormente all’incremento delle esportazioni sono
Stati Uniti (+22,3%), Germania (+7,7%), Svizzera (+16,2%), Francia (+4,6%) e Paesi Bassi (+20,8%).
Prezzi sempre in crescitaNel mese di ottobre 2018 si stima che
l’indice dei prezzi all’importazione aumenti dell’1,3% su mese e del 5,5% su base annua. Al netto dei prodotti energetici l’indice rimane invariato rispetto al mese precedente mentre aumenta dello 0,7% in termini tendenziali.