(Teleborsa) - Con
9.240 unità economiche partecipate dal settore pubblico e
880.602 addetti, il 2016 ha registrato un
calo del 4,6% delle unità e dello 0,3% degli addetti, rispetto all’anno precedente. A dirlo è il
Rapporto sulle partecipate pubbliche in Italia, pubblicato oggi giovedì 20 dicembre dall’Istat.
Secondo l’Istat al calo corrisponde, tuttavia, un
“miglioramento diffuso” della redditività delle controllate pubbliche. Nel 2016 il 78,3% delle unità ha, infatti, registrato un utile d’esercizio (76,5% nel 2015), il 21,7% una perdita, in riduzione rispetto al 2015 (23,5%).
Il Rapporto evidenzia, inoltre, che il
60,1% delle unità economiche partecipate è a controllo pubblico, delle 9.240 unità a partecipazione pubblica 6.576 sono attive (con 846.720 addetti, il 96,2% del totale), mentre sono 998 le unità non attive che hanno presentato nel 2016 una dichiarazione contabile o fiscale (-8,7% rispetto all'anno precedente).
Il maggior numero di imprese partecipate attive si hanno nelle
Attività professionali, scientifiche e tecniche (vi opera il 14,3% delle partecipate e il 3,2% degli addetti) e il
Trasporto e magazzinaggio (rispettivamente 10,6% e 38,1%).
Le imprese attive a controllo pubblico sono 3.960 ed impiegano 610.771 addetti generando – al netto delle attività finanziarie e assicurative –
oltre 55 miliardi di valore aggiunto, pari al 9,5% di quello realizzato dal complesso delle imprese dell’industria e dei servizi.
Dal punto di vista della
produttività del lavoro, misurata in termini di valore aggiunto per addetto, l’Istat rileva che questa
supera di oltre il 50% quella delle aziende con le stesse forme giuridiche non partecipate dal pubblico (oltre 92 mila euro rispetto a circa 60 mila).
Nel 2016 le controllate pubbliche hanno registrato
utili per oltre 13 miliardi e 857 milioni di euro (10 miliardi e 600 milioni nel 2015) e
perdite per circa 2 miliardi e 156 milioni di euro (3 miliardi e 880 milioni nel 2015) con un
saldo complessivo positivo di circa 11 miliardi e 700 milioni di euro.