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Pernigotti, manifestazione di interesse da un fondo indiano

Mentre è in corso il riassetto dell'azienda di proprietà turca, oltre a Sperlari spunta un pretendente estero

Agroalimentare, Finanza
Pernigotti, manifestazione di interesse da un fondo indiano
(Teleborsa) - Avvicendamento alla presidenza in casa Pernigotti, nel pieno delle manovre in corso sul destino dell’azienda che la proprietà turca dei fratelli Toksoz ha annunciato di voler chiudere.



Dopo le dimissioni di Ahmet Toksoz, tutti i poteri adesso sono nelle mani del fratello Zafer, già amministratore delegato, che ha assunto la presidenza il 14 dicembre scorso, nel corso dell’assemblea dei soci. Un passaggio di consegne che, stando a quanto riferisce l’azienda, è stato deciso “per consentire una migliore gestione operativa”, essendo l’ex presidente – rimasto in cda e a cui sono state conferite deleghe – “impegnato soprattutto all’estero e, al contempo, avendo Zafer Toksoz un ruolo più presente in Italia”.

A manifestare interesse nei confronti dell’azienda dolciaria di Novi Ligure, dopo la conferma ufficiale di Sperlari, vi è, adesso, anche un fondo indiano che, seguito da uno studio del bergamasco, si starebbe facendo largo nella trattativa.

Come annunciato dall’amministratore delegato, Piergiorgio Burei, l’azienda cremonese specializzata nella produzione di caramelle, torrone, torroncini, mostarda e dolcificanti, controllata dal gruppo tedesco Katjies International Gmbh, non è interessata solo al marchio ma “anche allo stabilimento piemontese con i suoi lavoratori”.

L’incontro tra i vertici di Pernigotti e Sperlari, secondo alcune indiscrezioni, dovrebbe essere fissato per il prossimo 4 gennaio, ma dall’azienda non arriva nessuna conferma ufficiale. Da Pernigotti, tuttavia, fanno sapere che “la strategia scelta dall’azienda continua ad essere quella di terziarizzare in Italia la produzione, preferibilmente individuando partner industriali interessati all’acquisizione o alla gestione degli asset produttivi a Novi Ligure, nel tentativo di ricollocare il maggior numero possibile di lavoratori”.

Non si hanno, invece, ancora notizie su eventuali riunioni con il fondo estero.

Sul fronte dei rapporti tra il Governo e la proprietà turca, il prossimo appuntamento è fissato per l’8 gennaio al Ministero del Lavoro, per valutare se le condizioni per far partire gli ammortizzatori siano mature. Nel frattempo la famiglia Toksoz ha fatto sapere di aver individuato nella Sernet l’advisor per supportare l'azienda nel processo di reindustrializzazione del sito di Novi Ligure, condizione richiesta dal Governo per avviare la Cassa integrazione nell’hub piemontese.

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