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Manovra: al via l'esame in commissione tra l'ira delle opposizioni

Accolta in parte la richiesta di Fi e Pd di nuove audizioni. Pronto il ricorso alla Consulta contro la legge di bilancio

Economia, Politica
Manovra: al via l'esame in commissione tra l'ira delle opposizioni
(Teleborsa) - Avviata tra le polemiche, la terza lettura delle legge di bilancio in Commissione alla Camera. L’esame del testo della manovra economica è iniziato questa mattina alle 10,30 e alle 13 sono scaduti i termini per la presentazione di eventuali emendamenti.

L’obiettivo è far arrivare il testo in Aula domani mattina con il via libera finale atteso per sabato 29 in modo di giungere all’approvazione delle legge di bilancio entro il 31 dicembre, scadenza ultima per evitare l'esercizio provvisorio.

Ma mentre il tempo stringe, le opposizioni insorgono. L’ultimo tratto del cammino della legge di bilancio è, infatti, iniziato con uno scontro tra maggioranza e opposizioni che, in seguito alle modifiche apportate alla manovra, hanno chiesto nuove audizioni.

Da Forza Italia, in mattinata, è arrivata la richiesta di audire in Commissione Bilancio alla Camera “il ministro Tria, l’Ufficio parlamentare di bilancio e il direttore generale del Tesoro sulle norme relative al salva-banche, nonché il direttore del demanio per quanto riguarda il capitolo dismissioni”, e analoghe richieste sono state fatte dal Partito Democratico.

Richieste in seguito alle quali il presidente della Commissione Bilancio, Claudio Borghi, ha chiesto una sospensione dell’esame della manovra, convocando una riunione con i capigruppo nel suo ufficio alla Camera.

“Dopo una lunga battaglia, accolta la richiesta di audizioni”, ha fatto sapere il deputato del Pd Luigi Marattin. Alle 15 sarà audito l’Ufficio Parlamentare di Bilancio mentre l’audizione di Tria, inizialmente annunciata per le 16, è saltata.

Fi ha, inoltre, fatto sapere di aver chiesto un colloquio al Colle “a nome di tutte le opposizioni” ma, sul punto, Pd e Fdi frenano spiegando che nessuna decisione ufficiale è stata ancora presa.

Il Pd, intanto, ha annunciato che domani depositerà un ricorso alla Corte Costituzionale “contro una legge di Bilancio approvata fuori dall’ordinario percorso parlamentare, senza che Commissioni (a partire da quella sul Bilancio) e Aula abbiamo potuto anche solo toccare il testo”.





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