(Teleborsa) - Continua a crescere il
debito globale che, attualmente, ha raggiunto livelli allarmanti. Secondo uno
studio realizzato da Citigroup sulla base dei dati raccolti dall
’Institute of International Finance, l’esposizione mondiale è di circa
250 mila miliardi di dollari, il triplo rispetto a vent’anni fa. A detendere
l’80% del debito pubblico globale sono
Stati Uniti, Cina, Unione europea e Giappone. Su questi Paesi gravano, inoltre, più dei due terzi del totale dell’indebitamento delle famiglie e tre quarti di quello delle imprese.
Un carico complessivo di portata tale da far temere, secondo gli esperti,
rischi rilevanti per il sistema economico derivanti dalla possibile insolvenza di Stati e imprese. A preoccupare investitori ed economisti vi sono diversi punti tra cui: il possibile impiego non efficiente del debito accumulato da parte di aziende, consumatori e governi; il ricorso a strumenti di indebitamento non del tutto collaudati, frutto della finanza creativa e, infine, il deterioramento del debito.
Nell’Eurozona è la
Francia ad aver registrato, dal 2007 a oggi, l’aumento maggiore del rapporto tra debito e PIL mentre a livello globale l'incremento maggiore è stato raggiunto da
Regno Unito, Stati Uniti e Giappone.