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USA vicini all'accordo per terminare lo Shutdown. Al vaglio una barriera d’acciaio

Dopo tre settimane di stallo Trump parla di "confronto produttivo" con il Congresso e di una soluzione condivisa

Economia
USA vicini all'accordo per terminare lo Shutdown. Al vaglio una barriera d’acciaio
(Teleborsa) - Si apre uno spiraglio sulla sulla questione shutdown, entrato, ormai, nella sua terza settimana. Il vicepresidente Mike Pence ha nuovamente incontrato i leader democratici del Congresso, Nancy Pelosi e Chuck Schumer, e stavolta il confronto sarebbe stato “produttivo”.

Lo ha detto su Twitter il Presidente Donald Trump di ritorno da Camp David. Lo scorso weekend, Trump aveva convocato i suoi fedelissimi consiglieri e collaboratori nella residenza presidenziale tra le montagne del Maryland per definire l’agenda del 2019 in vista del discorso sullo stato dell’Unione che il presidente degli Stati Uniti dovrà tenere il prossimo 29 gennaio davanti al Congresso riunito in sessione plenaria.

Tra i temi al vaglio, centrale è stata la discussione sullo shutdown che, nei giorni scorsi, dopo l’ennesimo incontro tra i rappresentanti dell’amministrazione Trump e quelli del Congresso, sembrava non aver registrato progressi, con il tycoon sempre fermo nella sua richiesta di 5,7 miliardi di dollari per la costruzione del muro al confine con il Messico ed i democratici sempre fortemente intenzionati a non voler cedere.

Ora il punto di svolta potrebbe essere rappresentato da una situazione di compromesso. È emersa, infatti, l’ipotesi di una “barriera di acciaio” per proteggere il confine con il Messico che andrebbe a sostituire il progetto del muro di cemento. “È una buona soluzione Made in Usa, più forte e meno invadente” a cui “stiamo lavorando” ha fatto sapere Trump mostrandosi, tuttavia, determinato ad andare avanti anche senza accordo. Nel caso non si arrivasse a una soluzione condivisa, il Presidente è pronto a dichiarare lo stato di emergenza nazionale per reperire i fondi necessari a sigillare la frontiera sud.

Nel frattempo i disagi derivanti dalla paralisi di parte del governo federale cominciano a farsi sentire. Circa 800 mila persone sono rimaste senza stipendi e l'assenza del personale crea problemi al funzionamento dei servizi, soprattutto negli aeroporti.


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