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Moda Uomo: Pitti Uomo 95 lascia il posto alla Fashion Week di Milano

Un comparto, quello relativo all'industria della moda maschile italiana, che si consolida e prende quota nonostante le minori presenze alla kermesse fiorentina

Economia
Moda Uomo: Pitti Uomo 95 lascia il posto alla Fashion Week di Milano
(Teleborsa) - Si chiude oggi, a Firenze, la novantacinquesima edizione di Pitti Immagine Uomo; chiamato a segnare, tra le altre cose, i 30 anni dal rebranding impostato dal Gruppo, avviato con la denominazione “Immagine” proprio in occasione del Salone della moda maschile del gennaio 1989. Secondo i dati di metà percorso diffusi dagli organizzatori, la 4 giorni del menswear avrebbe fatto registrare un calo delle presenze da parte dei compratori italiani pari all’8%, con una tenuta complessiva da parte dei buyer esteri. In testa i tedeschi, mentre inglesi e francesi hanno disatteso la stima sulle presenze.

Un comparto, quello relativo all'industria della moda maschile italiana, che sebbene i dati della manifestazione, si consolida e prende quota. Secondo i dati diffusi dal Centro Studi di Confindustria Moda alla vigilia del Pitti Uomo 95, infatti, il 2018 del menswear di casa nostra dovrebbe chiudersi con una crescita moderata, equivalente ad un aumento del fatturato pari all’1,5%, per un ammontare complessivo di circa 9,4 miliardi di euro. A far brillare i ricavi, secondo l’analisi, le relazioni commerciali con l’estero, che, soprattutto grazie a Cina e Corea del Sud, lasciano registrare un aumento dell’export del 3,9%. Male gli scambi sul mercato interno, ritenuti dal Centro Studi viziati da dinamiche “tra le peggiori registrate dal 2013”.

Anche dopo la fine del Pitti Uomo 95, la moda maschile made in Italy è destinata a rimanere sotto i riflettori: apre oggi i battenti, infatti, la Settimana della moda di Milano, che per i prossimi 4 giorni porterà i brand più famosi al mondo a sfilare nel capoluogo lombardo.

Per la Fashion Week sono pronte ai blocchi di partenza le 222mila imprese italiane che operano nel settore, 34mila delle quali giocheranno in casa. È quanto emerge da un focus dedicato all'industria del fashion pubblicato dalla Camera di commercio di Milano, secondo cui solo nel Milanese lavorerebbero 13.195 imprese, meno di quante ce ne siano in provincia di Napoli (21mila) e Roma (15mila).

Secondo l’analisi, durante i primi nove mesi del 2018, le società italiane del settore avrebbero venduto all'estero 39 miliardi di euro di prodotti. Le province più attive nel commercio estero, invece, sono state quelle di Milano con 5,2 miliardi di ricavi, Firenze con 4,2 miliardi e Vicenza con 3,2 miliardi. Su base regionale, la Lombardia esporterebbe il 25% del totale italiano, con vendite all'estero che hanno sfiorato i 10 miliardi di euro nei primi 9 mesi dell’anno appena concluso (+3,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, contro il +2,3% italiano). I dieci miliardi di prodotti della moda che partono dalla Lombardia, sono stati comprati negli Stati Uniti (978 milioni di vendite), Francia (911) e Hong Kong (818). In termini di espansione dell’export su base annua, sono stati molto vivaci i mercati di Austria (+21,9%), Croazia (+21,4%), Canada (+17,3%), Emirati Arabi Uniti (+16,7%) e Giappone (+14,1%).
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