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Mercati Ue depressi da export Cina

Le esportazioni hanno registrato la flessione più marcata da due anni

Commento, Finanza
Mercati Ue depressi da export Cina
(Teleborsa) - Partenza in calo per le principali borse europee, che seguono la scia negativa disegnata dai mercati asiatici, dopo la doccia fredda dal commercio cinese. I deboli dati su import ed export hanno rafforzato i timori che i dazi USA abbiano cominciato a pesare nettamente sull'economia di Pechino, riacutizzando le preoccupazioni tra gli investitori di un rallentamento della crescita globale.

Sul mercato Forex, poco mosso l'Euro / Dollaro USA, che scambia sui valori della vigilia a 1,148. Lieve aumento per l'oro, che mostra un rialzo dello 0,44%. Giornata negativa per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che continua gli scambi a 50,92 dollari per barile, in calo dell'1,30%.

Piccolo passo verso l'alto dello spread, che raggiunge quota +270 punti base, mostrando un aumento di 3 punti base, con il rendimento del BTP a 10 anni pari al 2,87%.

Nello scenario borsistico europeo Francoforte, registra una flessione dello 0,58%. Si muove sotto la parità Londra, evidenziando un decremento dello 0,40%, nella settimana cruciale per la Brexit. Atteso domani il voto decisivo del Parlamento inglese. Parigi, soffre un calo dello 0,67%. Sessione negativa per Piazza Affari, con il FTSE MIB che sta lasciando sul parterre lo 0,71%.

In discesa a Piazza Affari tutti i comparti. Nella parte bassa della classifica di Milano, sensibili ribassi si manifestano nei comparti beni per la casa (-1,20%), bancario (-1,14%) e tecnologia (-0,97%).

Unica Blue Chip di Milano a ottenere un buon risultato Juventus, che segna un aumento dell'1,74%. Le peggiori performance, invece, si registrano su Banco BPM, che ottiene -3,09%. Sotto pressione UBI Banca, che accusa un calo dell'1,91%.

Tonfo di Moncler, che mostra una caduta del 2,17%.

Osservata speciale è TIM nel giorno in cui si riunisce il CdA che dovrà decidere sulla nomina del revisore e sulla revoca dei cinque amministratori messi sotto accusa dal gruppo francese Vivendi, che detiene una quota di quasi il 24% nel gruppo telefonico italiano.

Al Top tra le azioni italiane a media capitalizzazione, doBank (+3,70%), Ivs Group (+1,80%), Aeroporto di Bologna (+1,29%) e Gima TT (+1,00%). I più forti ribassi, invece, si verificano su Brunello Cucinelli, che continua la seduta con -2,17%.
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