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Caritas, “Roma città sempre più povera”. Aumentano diseguaglianze sociali e disoccupazione

Secondo il dossier presentato oggi sono circa 100mila le famiglie senza lavoro e 16mila le imprese che hanno chiuso i battenti nella Capitale

Economia, Salute e benessere
Caritas, “Roma città sempre più povera”. Aumentano diseguaglianze sociali e disoccupazione
(Teleborsa) - Crescono povertà e diseguaglianze nella Capitale, con 21.149 persone che, nell’ultimo anno, hanno dovuto far ricorso alla Caritas. A dirlo è il “Rapporto sulle povertà a Roma: un punto di vista” presentato oggi dall’organismo pastorale della Cei.



Il dossier rileva “crepe importanti” nel tessuto economico della città a partire dalle imprese. Secondo i dati di Unioncamere sono, infatti, 16mila le aziende che hanno chiuso i battenti nella Capitale negli ultimi cinque anni.

A pesare sulla città di Roma sono, inoltre, le diseguaglianze sempre più nette con il reddito individuale imponibile medio che si distribuisce in maniera profondamente diversa a seconda dei municipi, variando dai dai 40.530 euro del II Municipio ai 17.053 euro del VI Municipio.

Una città che si impoverisce e invecchia con, in ogni municipio, circa 10mila persone over 65 che non raggiungono il reddito di 11mila euro, per un totale complessivo di 146.941 abitanti. A livello complessivo, a Roma, meno del 2% (1,8) denuncia un reddito di oltre 100.000 euro l’anno, mentre il 51,3% possiede un reddito fino a 15.000. euro.

Nel Rapporto viene evidenziato anche l’aumento del disagio delle famiglie apparentemente “normali”. In dieci anni sono aumentate del 47,8 % le famiglie con un solo occupato e senza ritirati dal lavoro (dove manca perciò l’ammortizzatore sociale della pensione di un nonno o di una nonna). E sono 92.790 le famiglie di disoccupati, senza ritirati dal lavoro e con almeno un elemento disponibile al lavoro.

Per l’ufficio statistico di Roma Capitale sono, invece, oltre 125.000 i nuclei familiari con minori e un reddito sotto i 25.000 euro con punte nel V (12.162), nel VI (16.729) e nel X municipio (11.367).

Altri dati allarmanti riguardano i giovani romani, per i quali, rileva il dossier, “sono tempi difficilissimi” che vedono un aumento della disoccupazione, per tutte le fasce d’età, di circa 10 punti percentuali con, praticamente, un quarto dei giovani romani tra i 18 e i 29 anni che risulta disoccupato. Ma anche gli occupati non se la passano così bene. Il lavoro atipico che si caratterizza per la presenza di contratti a termine o di collaborazione coinvolge, infatti, oltre la metà dei giovani romani (il 51,6 % ) tra i 25 e i 39 anni. I Neet (giovani che non studiano né lavorano) negli ultimi 10 anni sono aumentati del 68,3 % raggiungendo la cifra di 134.556.

Dati che, in gran parte, rispecchiano la situazione nazionale. L’Italia, a livello europeo, è tra i primi 8 Paesi per diseguaglianza sociale e per Forbes la ricchezza dei primi 14 miliardari italiani equivale alla ricchezza netta detenuta dal 30% della popolazione più povera. Tendenze confermate dalla recente indagine della Banca d’Italia sui bilanci delle famiglie che registra il 23% degli individui a rischio povertà. Sono invece oltre 50mila, secondo FioPSD, le persone senza dimora.



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