(Teleborsa) - Arriva un altro duro colpo per le
previsioni di crescita formulate dal governo nel DEF. Questa volta è l'agenzia internazionale
Standard and Poor's a mettere in dubbio le stime, definendole
"ottimistiche".
Nel corso dell'Annual Press Conference sull'Italia, S&P ha detto che
prevede una crescita più lenta del previsto al ritmo dello 0,7% contro un target fissato nel DEF al'1,5% mentre nel 2020 sarà a +0,9%. Le stime sui
consumi in Italia sono
stabili, ma le prospettive sugli
investimenti inferiori alla media europea.
Stime che fanno perno sugli ultimi
dati relativi al PMI ed alla
produzione industriale che ha subito un tracollo a novembre. Numeri che andranno confrontati con quelli di dicembre e gennaio per valutare la persistenza dle rallentamento.
"Siamo ancora lontani, nello scenario base, da una recessione e anche da una stagnazione", ha poi precisato Sylvain Broyer, capo economista dell'area EMEA (Europa, Medioriente, Africa), aggiungendo che il
rischio "comunque investirebbe non solo l'Italia ma la stessa Eurozona". La previsione per il PIL dell'Eurozona formulata dall'agenzia è pari a +1,6% nel 2019 e nel 2020.