(Teleborsa) -
''Tutti gli accordi sulla Brexit comportano dei costi per l'economia inglese, più alti sono gli impedimenti più alti sono i costi. Una Brexit no-deal è il rischio più significativo per l'economia inglese''. Lo ha detto il portavoce del Fmi,
Gerry Rice che ha parlato anche dei costi dello
shutdown negli
Usa che prosegue da 26 giorni,
diventando il più lungo di sempre, a causa dello scontro in atto tra il Presidente Trump e i Democratici sul
muro al confine con
il Messico, per il quale il Tycoon ha chiesto un
finanziamento di
5,7 miliardi di dollari che il Congresso
non è intenzionato a stanziare.Il costo per le casse statunitensi, inizialmente stimato in poco più di un miliardo a settimana, è stato rivisto
al rialzo e le cifre stanno letteralmente lievitando:
circa 2 miliardi ogni sette giorni. In pratica, se protrarsi sino a fine mese, solo a gennaio sarebbe andato in fumo lo
0,5% del pil statunitense, con il rischio che i dati di crescita del primo trimestre segnino lo
0%.
"E' presto per fare una valutazione economica dell'impatto dello shutdown. Più lungo è, più grande sarà l'impatto sull'economia", "incoraggiamo un compromesso" per riaprire il governo.