(Teleborsa) - Nel
2017, pur registrando una riduzione dello 0,9% rispetto all'anno precedente, il
Sistema integrato delle comunicazioni (SIC) - che comprende radio, TV, stampa quotidiana e periodica e Internet -
valeva 17,5 miliardi di euro pari a circa
l'1% del PIL. E' quanto emerge dagli ultimi dati resi noti dall'
AgCom.
L'area radiotelevisiva continua a primeggiare, con
un'incidenza del 51% sul totale, mentre nel settore della
stampa, ad accaparrarsi nel 2017 un margine maggiore a discapito della
discesa al 22% del peso complessivamente esercitato da
quotidiani, periodici, agenzie di stampa ed editoria annuaristica, è l'area che include
l'editoria elettronica e la pubblicità online (14%), laddove il peso del settore
cinematografico registra una flessione, attestandosi
al di sotto del 5%. Pressochè stabile rimane il peso degli altri comparti, quali pubblicità esterna (2%) ed il marketing di tipo "below the line" (7%).
Agcom ha determinato anche la
distribuzione delle quote dei principali soggetti presenti nel SIC, da cui si evince come nessuno di essi abbia realizzato nel 2017 ricavi superiori al limite del 20%. A tale riguardo, si evidenzia che i
primi dieci gruppi operanti nel Sistema integrato delle comunicazioni, con quasi
11 miliardi di euro, rappresentano congiuntamente
il 62% del totale. In particolare, le quote più rilevanti sono detenute da
Comcast Corporation/Sky (15,4%), Fininvest (15,2%) e Rai Radiotelevisione Italiana (14,1%).
Seguono
Google (4,1%),
Cairo Communication con La7 (3,8%), Gedi gruppo editoriale che controlla La repubblica e La Stampa (3,2%),
Facebook (2,7%),
Discovery (1,3%),
Italiaonline (1,3%) e
Gruppo 24 Ore (1,1%).