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Tria, stabilità monetaria troppo rigorosa

Il numero uno Via Venti Settembre ha sottolineato la necessità per l’economia italiana di rilanciare gli investimenti pubblici, che oggi rappresentano "Un problema pesante, ancora non risolto".

Economia
Tria, stabilità monetaria troppo rigorosa
(Teleborsa) - "Oggi abbiamo la stabilità monetaria, anche se forse interpretata in modo troppo rigoroso, perché si ricerca il target di inflazione al 2% e ancora dopo anni non siamo arrivati a quel punto. Ma certamente abbiamo un problema di fiducia ed è un problema che si ripresenta".



Così il Ministro Giovanni Tria ad un evento dell’ABI, nel corso della presentazione del tomo sugli scritti di Guido Carli, sottolineando che "stabilità monetaria e fiducia sono elementi essenziali".

Il Ministro ha poi posto l’accento sulle ragioni di difesa del sistema bancario, che "non possono essere ignorate e – con le quali - noi abbiamo un problema di questo tipo nell'ordinamento europeo, che permette poco e difficilmente l'intervento pubblico". Ragioni sostenute in passato da Guido Carli, che, favorevole alla privatizzazione degli istituti di credito, ammetteva l’ingresso da parte dello Stato in caso di "Difesa di alcuni settori e mancanza di acquirenti".

Infine, Tria ha sottolineato la necessità per l’economia italiana di rilanciare gli investimenti pubblici, che oggi rappresentano "un problema pesante, ancora non risolto, ma che forse si è aggravato". Superare questo stato di cose è "imprescindibile" soprattutto nella fase attuale di debolezza congiunturale della sfera economica. Anche se, ha sottolineato il numero uno di Via Venti Settembre, "l'idea secondo cui i comportamenti virtuosi di finanza pubblica si impongono con vincoli che rendono sempre più costosi i comportamenti devianti è un'idea che non ha funzionato bene. I vincoli esterni comportano a volte un aggravamento del comportamento che si vuole correggere. Ma questa è la ratio con la quale si è costruita e continua a costruirsi l'architettura europea".
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