(Teleborsa) -
Corsa contro il tempo e
margini sempre più stretti per
Theresa May che, dopo la sonora bocciatura rimediata martedi scorso dai Comuni, lavora
senza sosta alla nuova bozza dell'accordo - il cosiddetto
Piano B della Brexit - che deve essere presentata a Westminster entro oggi,
lunedì 21 gennaio e votato il
29 gennaio. L'inquilina di Downing Street cerca dunque di
aprire al dialogo con le opposizioni ma il rischio, piuttosto alto, è quello di finire ancora una volta in un
vicolo cieco. Al momento infatti la situazione sembra ancora piuttosto lontana da una soluzione in grado di sbloccare l'accordo con l'Ue e sono in tanti ad
anticipare la bocciatura del piano B prima ancora che sia presentato.
VERSO UN NUOVO REFERENDUM? - Intanto, l'ipotesi di un nuovo referendum divide intanto il partito di Corbyn. Diversi ministri-ombra si sono detti contrari ma
71 deputati hanno firmato una lettera a favore Labour,l'ultimatum di Corbyn - Se la Premier non accetta un compromesso su una nuova proposta di accordo per una Brexit più soft che includa la permanenza del Regno nell'unione doganale, il Labour - ha detto il leader dell'opposizione - è pronto a presentare
una nuova mozione di sfiducia per arrivare a elezioni anticipate ma anche a valutare l'opzione di
"una nuova consultazione pubblica". Ossia di un
referendum bis.