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Brexit, avanza ipotesi slittamento della data di divorzio

Si parla della possibilità di posticipare il "giorno X" a luglio

Economia, Politica
Brexit, avanza ipotesi slittamento della data di divorzio
(Teleborsa) - La data fissata è il 29 marzo 2019 ma le quotazioni che il divorzio tra Londra ed UE sia celebrato quel giorno scendono di ora in ora. Non è certo mistero che ad essere sempre più scettica sulla data di uscita degli UK dal blocco europeo, sia la stessa Bruxelles. Tanto che già si parla della possibilità di far slittare il giorno X a luglio.

La Premier Theresa May, infatti, sembra essere finita in un vicolo cieco dal quale non riesce ad uscire, per questo si fa sempre più insistente l'ipotesi di uno slittamento della data con il Parlamento pronto a convergere su questa soluzione per scongiurare lo scenario peggiore al Paese, ossia lasciare l'Unione Europea senza alcun accordo, il tanto temuto No-Deal, evitando dunque il rischio di un divorzio economicamente disastroso.

Per questo, anche il Labour, principale partito dell'opposizione, è sempre più propenso a sostenere una proposta di proroga della scadenza del 29 marzo, qualora il Primo ministro Theresa May non dovesse riuscire a negoziare un accordo di divorzio: lo ha dichiarato John McDonnell, ministro delle Finanze molto vicino a Corbyn.

McDonnell, durante un intervento al programma televisivo della BBC "Newsnight,
ha descritto la proposta dello slittamento come un modo "ragionevole" per evitare lo sconvolgimento di una disastrosa Brexit no-deal che potrebbe avere conseguenze negative e potenzialmente catastrofiche sugli standard di vita delle persone e l'economia del Paese. "Ecco perché dobbiamo evitarlo", ha concluso.
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