(Teleborsa) -
Infrastrutture ancora in focus in Italia, dove le
imprese invocano interventi per lo sblocco dei cantieri. Non solo
la TAV è in attesa dell'analisi costi-benefici, ma anche la
Gronda di Genova non è menzionata nell'elenco delle opere che il governo starebbe cercando di far ripartire.
Eppure, il
raddoppio dell'autostrada A10 a ponente del capoluogo ligure è
un'opera già finanziata con 4,3 miliardi da Autostrade per l'Italia (ASPI) e condivisa dal mondo delle imprese, che sollecitano il Governo ed il MIT a sbloccare un'infrastruttura strategica i cui lavori saranno eseguiti dal concessionario stesso (ASPI).
La settimana scorsa circa
40 associazioni di imprenditori e sindacati guidati da
Confindustria e Camera di commercio, hanno sottoscritto il
manifesto "Perché sì alla Gronda", per chiedere al governo di avviarne i lavori. Un appello che fa seguito a quello lanciato dal Presidente di Confindustria nazionale
Vincenzo Boccia, in occasione della sua presenza a Pitti Uomo, a Firenze, dove aveva rimarcato la necessità di far ripartire i cantieri per favorire la crescita e l'occupazione.
L'ultimo appello arriva da
Giovanni Mondini, presidente di Confindustria Genova, il quale ha sottolineato "la Gronda è già finanziata, senza un euro a carico dello Stato e può partire, a meno che ci siano altri motivi che oggi nessuno ha dichiarato".
"Non si capisce perché non è fra le priorità infrastrutturali del governo quando è già cantierabile", ha affermato l'imprenditore, ricordando che "è stata la prima opera sottoposta a dibattito pubblico allargato, è finanziata e ha passato dibattiti e iter amministrativi".
La Gronda di Genova - ha ribadito Mondini -
"è un'opera di interesse nazionale e strategico per il tutto il Nord Ovest".