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Migranti, Sea Watch: linea dura dell'Italia. Salvini annuncia polizia a bordo

"Valutiamo denuncia contro equipaggio per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina", ha detto il Ministro dell’Interno. Mediazione della Cei

Economia, Politica
Migranti, Sea Watch: linea dura dell'Italia. Salvini annuncia polizia a bordo
(Teleborsa) - Nessuna apertura da parte dell'Italia per la Sea Watch 3 che una settimana fa davanti alle coste della Libia ha soccorso 47 persone, ora alla fonda al largo di Siracusa a causa del maltempo. Continua la linea dura del Ministro dell'Interno Matteo Salvini: "Possono indagarmi e minacciarmi, ma io non cambio idea. In Italia si entra rispettando leggi e regole, per gli scafisti e i loro complici i porti italiani sono e resteranno chiusi. Nave olandese di Ong tedesca? Amsterdam o Berlino vi aspettano", ribadisce il Ministro dell'Interno che subito dopo annuncia: "Stiamo valutando nelle prossime ore il fatto che si possa salire a bordo per acquisire tutti gli elementi utili per indagare per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina le persone che aiutano nei fatti gli scafisti".

Identica la posizione dei ministri Danilo Toninelli e Luigi Di Maio.

Olanda: no a soluzioni ad hoc, serve accordo strutturale - L'Olanda, chiamata in causa da Salvini, non ci sta. "Finché non ci saranno accordi europei su soluzioni strutturali per i migranti a bordo dei barconi, i Paesi Bassi - ha detto il Segretario di Stato olandese per l'Asilo e le migrazioni Mark Harbers, secondo il quotidiano De Telegraaf - non prenderanno parte a soluzioni ad hoc". Che ha aggiunto: l'Olanda ha "preso nota della richiesta italiana, ma non è responsabile per la Sea-Watch 3"

Cei: pronti ad accogliere i minori, prevalga l'umanità La Cei, come già per la vicenda Diciotti, prova a mediare e si dice pronta ad accogliere i minori della Sea Watch. "Non siamo opposizione al Governo, siamo fedeli al Vangelo. Stiamo parlando di vittime, non è una questione di fede ma un discorso di umanità. Davanti alle vittime non ci si può girare dall'altra parte. Il Mediterraneo non può trasformarsi in un muro. Ognuno deve fare la propria parte". Dice all'Adnkronos don Ivan Maffeis, Portavoce della Conferenza episcopale italiana.
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