(Teleborsa) -
Le principali borse europee proseguono la seduta con cautela confermando la debolezza dell'avvio in scia alle
piazze asiatiche. Si è avviata una settimana densa di importanti appuntamenti che saranno in grado di condizionare il sentimenti degli investitori e di conseguenza i corsi azionari.
In primis, i
negoziati tra il vice premier cinese Liu He e i rappresentanti USA sul tema dei rapporti commerciali; il
meeting della Federal Reserve che inizia domani e si conclude mercoledì 30 Gennaio; le
trimestrali in America che vedono protagoniste le cinque big tech come
Apple, Amazon, Facebook e Microsoft. Poi, il
voto del Parlamento inglese sul piano B per la Brexit.
Sul
mercato Forex, l'
Euro / Dollaro USA è sostanzialmente stabile e si ferma su 1,141. Atteso nel pomeriggio un nuovo intervento del governatore della BCE, Maio Draghi, al Parlamento europeo. Poco mosso l'
oro, a quota 1.300,5 dollari l'oncia. Giù il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che scambia a 52,69 dollari per barile, con un ribasso dell'1,86%.
Avanza di poco lo
spread, che si porta a +248 punti base, evidenziando un aumento di 3 punti base, con il rendimento del BTP a 10 anni pari al 2,67%.
Tra le principali Borse europee sottotono
Francoforte che cede lo 0,31%. Frazionale la discesa di
Londra, -0,13% mentre
Parigi arretra dello 0,38%. Si muove in ribasso anche Piazza Affari, con il
FTSE MIB che sta lasciando sul parterre lo 0,29%.
In buona evidenza a Milano i comparti
costruzioni (+1,53%),
telecomunicazioni (+1,37%) e
immobiliare (+0,79%). In fondo alla classifica, i maggiori ribassi si manifestano nei comparti
beni per la casa (-1,15%),
bancario (-0,99%) e
tecnologia (-0,61%).
In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo
Azimut (+3,78%) grazie al
nuovo metodo di calcolo delle commissioni di performance, annunciato nei giorni scorsi.
La nuova vittoria nel campionato italiano di calcio sostiene
Juventus (+2,18%). Bene inoltre
Telecom Italia (+1,76%) e
Buzzi Unicem (+1,42%).
Le peggiori performance, invece, si registrano su
Unicredit -1,64%.
Tra i protagonisti del FTSE MidCap,
Banca Ifis (+3,34%),
Salini Impregilo (+2,27%),
IGD (+2,08%) e
Carel Industries (+1,60%). Giù
De' Longhi, -7,23% nonostante abbia annunciato ricavi in crescita nel 2018. Ma il broker Berenberg ha portato il prezzo obiettivo a 28 euro dai 31 precedenti.
Sotto pressione
Tod's, con un forte ribasso dell'1,96% dopo che gli analisti di Jefferies hanno tagliato il giudizio sul titolo a "underperform" da "hold".