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Coldiretti, "semplificazioni": finalmente etichetta Made in Italy su prodotti alimentari

L’Italia si pone all’avanguardia in Europa nelle politiche per la trasparenza dell’informazione ai consumatori permettendo scelte di acquisto consapevoli ai cittadini

Agroalimentare, Economia, Politica
Coldiretti, "semplificazioni": finalmente etichetta Made in Italy su prodotti alimentari
(Teleborsa) - Con l'etichetta di origine Made in Italy per valorizzare la produzione nazionale, l’Italia si pone all’avanguardia in Europa nelle politiche per la trasparenza dell’informazione ai consumatori, permettendo scelte di acquisto consapevoli ai cittadini che impediscano di spacciare prodotti stranieri come nazionali. Questo il commento di Coldiretti a seguito dell’approvazione da parte del Senato della norma sull'obbligo di etichettatura di origine per tutti i prodotti alimentari contenuta nel decreto semplificazioni.

"E’ una grande vittoria per agricoltori e consumatori che dà la possibilità di conoscere finalmente la provenienza della frutta impiegata in succhi, conserve o marmellate, dei legumi in scatola o della carne utilizzata per salami e prosciutti - afferma il Presidente Coldiretti, Ettore Prandini - fino ad ora nascosta ai consumatori, e che aiuta anche a difendere l’efficacia in sede europea, dei decreti nazionali già adottati in via sperimentale in materia di etichettatura di origine di pasta, latte, riso e pomodoro".

Fortemente sostenuta dall’Associazione, oltre che essere attesa dal 96 % degli italiani che hanno partecipato all’ultima consultazione pubblica del Ministero delle Politiche Agricole, questa norma consente di adeguare ed estendere a tutti i prodotti alimentari l’etichettatura obbligatoria del luogo di provenienza geografica degli alimenti.

Una misura importante anche di fronte al ripetersi di scandali alimentari nell’Unione Europea dove si sono verificati, nel corso del 2018, quasi dieci casi di allarme-cibo al giorno mettendo in pericolo la salute dei cittadini e alimentando psicosi nei consumatori.

Le maggiori preoccupazioni – precisa Coldiretti – sono proprio determinate dalla difficoltà di rintracciare rapidamente i prodotti a rischio per toglierli dal commercio con un calo di fiducia che provoca il taglio generalizzato dei consumi che spesso ha messo in difficoltà ingiustamente interi comparti economici, con la perdita di posti di lavoro.










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