(Teleborsa) - Il
debito pubblico italiano è "un'eredità" del passato, ma è
"totalmente sostenibile" ed il
Governo è pronto a ridurlo in modo costante,
senza lasciare l'Euro o l’Unione europea. Queste le assicurazioni di
Giovanni Tria, Ministro di Economia e Finanza, rilasciate in occasione del suo intervento al
Peterson Institute for International Economics di
Washington.
Tria ha aggiunto che la
strategia del governo punta ad un
sostegno sia finanziario che sociale, che fa perno su investimenti ed inclusione sociale.
Il Ministro
rassicura anche sul sistema bancario italiano, affermando che è
"solido" ed escludendo qualsiasi problema sistemico. "Monitoriamo. Non vedo grandi problemi", ha detto, ricordando la progressiva riduzione degli NPL ed il consolidamento del settore avvenuto negli ultimi anni.
Il titolare del Tesoro ha
affrontato anche il tema Europa, affermando che il governo
italiano punta
"cambiare l'Europa" dall’interno,
senza lasciare la moneta unica né l'Unione Europea. "La politica economica europea ha bisogno di una spinta, intensificando anche il processo di integrazione", ha ribadito.
Il titolare di via XX Settembre ha spezzato una lancia in favore di Mario Draghi, il Presidente della BCE che aveva sostenuto come un
debito alto mettesse a repentaglio la sovranità di una nazione. “Sono d'accordo – ha spiegato Tria - nei limiti in cui il denaro deve essere chiesto anche all'estero e
attualmente il 30% viene dall'estero". "Sono tre decenni che si protrae questa situazione, e abbiamo già dimostrato ampiamente come essa sia sostenibile per il paese".