(Teleborsa) - Più che
Alta Velocità, alta tensione. Sì perché adesso lo scontro nel Governo sulla
TAV, rimasto in sottofondo nei mesi scorsi, è
ufficialmente aperto. Fonti Mit: "Verso conclusioni negative"- Intanto, organi di stampa anticipano di aver appreso da "fonti qualificate del
Mit la notizia che dall'approfondimento tecnico circa i dati dell'analisi
costi-benefici sul Tav Torino-Lione sta emergendo che non conviene fare l'opera".
DI MAIO: "DISCORSO CHIUSO, NON SI FA" - Ad accendere la miccia, nella giornata di ieri, ci hanno pensato
Di Maio e soprattutto Di Battista che hanno chiaramente fatto sapere all'altro vicepremier
Salvini che non ci sono margini di trattativa. "Siamo favorevolissimi alle infrastrutture giuste per i cittadini e per i pendolari. Se la Lega intende andare avanti su un buco inutile che costa 20 miliardi di euro e non serve ai cittadini, tornasse da Berlusconi", ha detto il pentastellato Di Battista.
Parole tutt'altro che felpate. CONTE: "SCELTA DOPO COSTI-BENEFICI" - Adesso tocca al
Premier Conte mediare.
"Sulla Tav ho preso un impegno a nome del Governo: di procedere alla decisione finale non sulla base di sensibilità personali o di una singola forza politica. Il contratto di governo prevede una 'revisione' del progetto. Abbiamo interpretato questa clausola quale necessità di procedere all'analisi costi-benefici e di riservarci la decisione all'esito di questa valutazione finale che contemplerà tutte le implicazioni tecniche, economiche, sociali". È quanto si legge in una nota del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che prova ancora una volta a fare da paciere tra M5s e Lega.
"Il Governo saprà assumersi la responsabilità politica di questa decisione nel rispetto e nell'interesse di tutti i cittadini. Renderemo trasparenti i risultati in modo che tutti gli italiani possano conoscere le motivazioni della nostra decisione", conclude.
SALVINI RILANCIA: "ANDIAMO AVANTI" - Parole che, per molti, fanno intendere come Conte propenda per una
bocciatura dell'opera, malgrado Salvini fino all'ultimo stia tentando di trovare una via d'uscita, ricordando che, a parità di costi, conviene completare l'infrastruttura piuttosto che abbandonarla.
"Nessuno stop. Un conto sono le parole, un conto sono i fatti. L'intesa si trova sempre", afferma il Vicepremier leghista che al
bastone risponde con una carota. "Vorrei ricordare - prosegue Salvini - che la Tav toglie da quella zona un milione di tir. Bisogna rilanciare su tutto, con un
grande Piano Marshall sulle opere pubbliche, sulla manutenzione degli ospedali e delle scuole".
Il rischio è che stavolta la
crepa diventi una voragine e che sui discussi
binari della TAV sia proprio il
Governo a deragliare.