(Teleborsa) - L
’istruttoria del Garante per la privacy,
relativa all'operato di Facebook nel caso Cambridge Analytica, si è
chiusa oggi, 7 febbraio,
con la
contestazione da parte dell'Autorità di illeciti nel trattamento dei dati personali,
validi per l’
apertura di un
procedimento sanzionatorio.
Lo si apprende dalla newsletter del garante, secondo cui l'azienda che gestisce il celebre social network avrebbe
acquisito illegalmente dati provenienti da
cittadini italiani attraverso l’App "
Thisisyourdigitalife". Benché gli stessi non abbiano raggiunto Cambridge Analytica, l'Autorità ne ha vietato l'ulteriore trattamento, riservandosi di avviare un procedimento sanzionatorio separato.
Inoltre,
durante le verifiche, sarebbe stato
rilevato uno
specifico trattamento dei dati personali riservato ai cittadini italiani
in occasione delle elezioni politiche. Questo, denominato “candidati” e messo in opera attraverso un prodotto installato direttamente sulla piattaforma social, consentiva agli utenti che fornivano il proprio indirizzo postale di ricevere informazioni dettagliate sugli aspiranti decisori pubblici della circoscrizione di appartenenza. Nell’ambito del meccanismo, l’azienda registrava i file dei log per un periodo di 90 giorni, pur dichiarando di non registrare informazioni relative agli utenti. Allo stesso modo, il giorno delle elezioni, appariva sul newsfeed degli utenti di Facebook un messaggio che invitava alla condivisione dell'essersi o meno recati al voto. Entrambe le pratiche, non sarebbero state rilevate dal Garante all’interno della “data policy” di Facebook, che ne avrebbe così contestato la genuinità, negandone l’utilizzo all’azienda.