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Strumenti finanziari, più trasparenza per calcolo indici benchmark

Il CdM cambia le norme a garanzia del corretto funzionamento del mercato e della tutela dei consumatori: più obblighi per gli amministratori e collegio supervisione per indici "critici"

Finanza
Strumenti finanziari, più trasparenza per calcolo indici benchmark
(Teleborsa) - Adeguamento della normativa italiana a quella europea sugli indici usati come parametri di riferimento negli strumenti finanziari (benchmark) e nei contratti finanziari o per misurare la performance di fondi di investimento.

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli Affari Europei Paolo Savona e del Ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria, ha approvato un decreto legislativo recante norme volte ad armonizzare la disciplina italiana sulla trasparenza delle operazioni di finanziamento tramite titoli.

Lo scopo del Regolamento è quello di garantire il corretto funzionamento del mercato interno e un elevato livello di protezione dei consumatori e degli investitori, assicurando un’armonizzazione massima delle disposizioni che pongono obblighi a carico dei soggetti coinvolti nel calcolo degli indici, nella fornitura dei dati da inserire nel relativo calcolo e nel successivo utilizzo degli indici di riferimento.

In particolare, il legislatore ha previsto una serie di obblighi a carico degli amministratori (coloro che, tra l’altro, controllano la fornitura di un indice di riferimento) da graduare in funzione del principio di proporzionalità in materia di: governance e controlli interni; utilizzo di dati e metodologie per la determinazione degli indici di riferimento che devono essere conformi a certi requisiti; sistemi interni di segnalazione delle violazioni; elaborazione dei codici di condotta per specificare requisiti e responsabilità dei soggetti chiamati a fornire i dati da utilizzare nel calcolo degli indici di riferimento e, infine, trasparenza delle metodologie usate per la determinazione degli indici.

Vengono, inoltre, previsti requisiti più stringenti per gli indici di riferimento "critici". Fra le altre cose sii prevede la costituzione di un collegio di supervisione che avrà tra i suoi compiti principali quello di fornire la propria opinione all'autorità nazionale competente sull'amministrazione del benchmark critico con riguardo all'adozione di misure volte ad imporre la contribuzione obbligatoria al'’indice al fine di mantenerne la rappresentatività.
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