(Teleborsa) -
In dieci anni la Terra ha perso 940mila chilometri quadrati di foreste naturali. Un territorio vasto come l'Egitto la cui estensione non accenna a diminuire, aumentando di anno in anno. E da questo punto di vista
il 2017 è stato il secondo anno peggiore nella storia. In pratica, ogni minuto che passa, il mondo perde un'area alberata grande come
40 campi da calcio.
A tracciare un drammatico quadro della situazione è il
rapporto pubblicato dal Wri - World Resources Institute e dall'università del Maryland che con le loro mappature satellitari hanno potuto verificare come la perdita di alberi sia raddoppiata dal 2003 e dal 2008 per quanto riguarda le foreste pluviali.
Un'ingente perdita di alberi le cui ricadute incidono, tra le altre cose, sul
cambiamento climatico, l'inquinamento e il dissesto idrogeologico causando l'aumento dei gas serra nell'atmosfera e danni per la biodiversità.
Un tema attorno al quale ruotano enormi interessi economici da parte dei big dell'agroindustria ma sottovalutato dall'opinione pubblica. Per contribuire alla sensibilizzazione sul tema
dal 7 al 9 marzo 2019 l'associazione culturale di giornalismo ambientale
Greenaccord Onlus, in occasione del suo
15esimo Forum Internazionale per la Salvaguardia della Natura, che si terrà quest'anno a San Miniato (Pisa), ha scelto di incentrare i lavori sul
"Respiro della Terra: le foreste". L'obiettivo è quello di quantificare il valore ecologico ed economico delle foreste, fare il punto sulla situazione delle foreste nelle diverse aree mondiali e capire che azioni si stanno mettendo in atto per contrastare il fenomeno della deforestazione.
A sottolineare la centralità del tema, l'area amazzonica sarà anche al centro del prossimo
Sinodo dei Vescovi convocato da Papa Francesco per il mese di ottobre 2019.