(Teleborsa) -
BIT Milano, Borsa Internazionale del Turismo
10-12 febbraio 2019. Piattaforma chiave per promuovere l’unicità della destinazione Italia, grazie alla presenza istituzionale delle Regioni italiane, tra cui, naturalmente, l'Emilia-Romagna.
Anche quella parte dell'Emilia, zona che non gode dei benefici turistici del Mare Adriatico
, e che perciò, nonostante l'eccellenza delle proprie risorse agro alimentari, delle sue industrie per buona parte meccaniche note in tutto il mondo, dei castelli, dei numerosi borghi è località affascinanti e ricche di storia, non sembra ancora esser percorsa da un soddisfacente movimento turistico internazionale.
Teleborsa ha incontrato, appunto a BIT Milano,
Natalia Maramotti, Presidente di "Destinazione Emilia", l'Ente regionale creato per lo sviluppo turistico
proprio a favore delle province di Reggio Emilia, Parma e Piacenza. Natalia Maramotti è anche a capo di diversi assessorati del Comune di Reggio.
Presidente e Assessore Maramotti, qual è la direzione del turismo in Emilia oggi?
È una direzione molto positiva perché abbiamo avuto dei dati molto favorevoli quest’anno in tutta la Regione.
Per tutte le destinazioni, crescono tutti i prodotti: l'appennino, la costa, le città d'arte, i nuovi prodotti che sono la Motor Valley, la Food Valley e la Wellness Valley. Credo anche per una capacità congiunta di spinta del soggetto pubblico, la Regione Emilia-Romagna, con APT Servizi e tutte le destinazioni e per la capacità degli operatori.
Ottimi risultati che pesano fortemente anche sul Pil della Regione.
Qualche iniziativa specifica della Destinazione Turistica per i Comuni?Destinazione Turistica Emilia sta lavorando per i suoi centosedici Comuni soci delle province di Reggio Emilia, di Parma e di Piacenza. Ormai c'è una quasi totalità dei Comuni che fanno parte delle singole province. Stiamo cercando di costruire due prodotti turistici. Il prodotto food,
con il Parmigiano Reggiano e il Prosciutto di Parma, costruendo quindi il prodotto food con filiere di operatori, produttori e ristoratori, ma anche musei e luoghi d’arte per sconfinare nel campo della cultura, proprio perché da noi è cultura millenaria.