(Teleborsa) - La proposta di legge sullo stop alle
aperture h24, che tanto ha fatto discutere in questi mesi, è ancora in
alto mare. Si riparte, dunque, dalla casella di via sulla
proposta - che si è scontrata con più di qualche resistenza da parte di quanti hanno invocato il
rischio decrescita - con cui il Governo intende cancellare la liberalizzazione voluta da Mario
Monti in piena crisi economica, per regolamentare le aperture domenicali di
negozi e centri commerciali.
SI RIPARTE CON LE AUDIZIONI - Il testo presentato dal relatore leghista
Andrea Dara (una sintesi delle sette proposte) è mutato e si riparte con le
audizioni. La conferma arriva da Barbara
Saltamartini, Presidente della commissione autorità produttive della Camera la quale annuncia che si riapre la discussione perchè
"abbiamo bisogno di capire quali possono essere le ricadute sui territori, vogliamo un testo il più aperto possibile al confronto, che tenga conto anche delle richieste delle associazioni di categoria"NESSUNA MARCIA INDIETRO -
"Il testo - conferma Dara
- è cambiato e ora è necessario risentire le Associazioni coinvolte, quindi si faranno nuove audizioni. Confermo che sono disponibile a cogliere tutte le proposte, avevo sempre detto che il testo era rivedibile. E a sostenere questa linea sono stati un po' tutti in Commissione, Pd compreso. Non c'è nessuna marcia indietro ma le opposizioni - Forza Italia e Pd - sono rimaste spiazzate perché abbiamo dato una deroga ai centri storici e ai negozi di vicinato che rimarranno aperti come oggi, cosa che negli altri testi non c'era, per questo hanno chiesto le audizioni".
IL PLAUSO DI CONFESERCENTI - "Una notizia positiva. Riaprire il confronto con le parti sociali sulla revisione delle liberalizzazioni del commercio, al di là della questione delle chiusure domenicali dei negozi, è nell’interesse di tutti", commenta Patrizia De Luise, Presidente di Confesercenti.
Critiche, invece, dalle associazioni dei consumatori. Per Massimiliano
Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, è
"bene che si riaprano le audizioni, ma non servono a nulla se il testo è già blindato" e con il rischio di tornare
"indietro di un secolo, in controtendenza rispetto al resto del mondo, come se non avessero ancora inventato internet e l’e-commerce".