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Navale, il più grande cantiere delle Filippine a rischio chiusura con default Hanjin

Continua la mobilitazione delle Agenzie governative per approntare il salvataggio, mentre il Dipartimento della Difesa Nazionale ha ordinato il coinvolgimento della Marina per una possibile nazionalizzazione di alcune aree

Economia, Trasporti
Navale, il più grande cantiere delle Filippine a rischio chiusura con default Hanjin
(Teleborsa) - Il cantiere navale di Subic, il più grande delle Filippine, sta per chiudere i battenti e mandare a casa i suoi 3.500 lavoratori, in seguito a gravi problemi finanziari che hanno colpito la controllante coreana Hanjin Heavy Insdustries and Construction (HHIC).

La business unit HHIC – Filippine, infatti, avrebbe presentato già a gennaio istanza di protezione sulla bancarotta dopo il mancato rimborso di 1,3 miliardi di dollari di prestiti, dando vita a quello che è considerato il più grande fallimento aziendale del Paese.

Si fa più difficile, dunque, il compito del governo di Manila, impegnato nella ricerca di un investitore per salvare il cantiere navale situato all'ingresso del Mar Cinese Meridionale. Secondo funzionari governativi, ci sarebbero ancora potenziali offerenti interessati al cantiere di Subic, tra cui aziende nordamericane, tedesche, turche e anche cinesi, il cui coinvolgimento ha destato preoccupazione per la sicurezza nazionale.

Stefani Sano, Amministratore delegato uscente dell’azienda con sede nelle Filippine, ha annunciato che sarà "complicato trovare un investitore se verranno fermate le operazioni di costruzione delle imbarcazioni".

Nel frattempo, continua la mobilitazione delle agenzie governative per mettere in piedi il salvataggio, che salverebbe decine di migliaia di posti di lavoro considerando anche l'indotto, mentre il Dipartimento della Difesa Nazionale ha ordinato alla Marina delle Filippine di studiare le condizioni del cantiere navale ed individuare quale delle aree si presta ad essere nazionalizzata.

Dopo la sospensione delle azioni di Hanjin dalla borsa coreana, in seguito all'erosione di tutto il patrimonio aziendale, la Banca di Sviluppo coreana si è detta pronta ad intervenire, offrendo ai creditori la conversione del debito in azioni (swap) per contribuire ad arginare la crisi.
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