(Teleborsa) -
Futuro e istruzione, un binomio che va a
braccetto. E, purtroppo, quando si parla di
scuola, guardando in casa nostra i numeri non sono
incoraggianti: oggi i
laureati nel nostro Paese sono appena i
l 23%, contro il 66% della California dove non c’è il numero chiuso nelle Università, mentre in
Europa sono il 39% della popolazione.
E ancora: in
Italia appena
39 diplomati su 100 si iscrivono all’Università contro, ad esempio, gli
85 della Spagna. Ma non finisce qui: nel nostro Paese gli iscritti che prendono una
laurea triennale sono solo il
31% (di quei 39 diplomati su 100 che si iscrivono), mentre solo il
20% consegue la laurea specialistica. Lo ha ricordato il sociologo Domenico De Masi, nel corso del Convegno
“Scienza e Tecnologia 2030”, che si è svolto presso
La Sapienza di
Roma. Anche
Anief era presente all’incontro con
Daniela Rosano: il sindacato da tempo richiama ad una
maggiore attenzione verso una problematica così
cruciale e determinante nelle sorti del
sistema-Paese, lamentando la
scarsità di interesse dello Stato per l’Università pubblica, testimoniata ad esempio dalla
riduzione dei finanziamenti, la cancellazione della figura del
ricercatore, il mancato
turn-over, il
caro-rette e un
orientamento post-diploma non all'altezza: solo alcuni dei punti in elenco sui quali occorre intervenire, e in fretta, per
invertire la rotta.