(Teleborsa) -
Christian Solinas (candidato del centrodestra) effettua il
sorpasso su Massimo Zedda (centrosinistra) alle
elezioni regionali in Sardegna.
A
121 sezioni scrutinate sulle 1.840 totali viene nuovamente
ribaltato il risultato che nelle prime ore vedeva avanti il candidato del centrosinistra: Christian Solinas (centrodestra) arriva al 48,57% con 15.673 voti, Massimo Zedda (Centrosinistra) si attesta al 33,42% (10.784 voti) e Francesco Desogus (M5s) al 10,57% (3411 voti).
Sono state
scrutinate complessivamente 32.267 schede: le schede bianche sono 292, le nulle 35, quelle con errori o voti nulli 748. I
comuni che hanno già completano lo scrutinio sono 33 su un totale di 377.
Il
dato definitivo dell'affluenza ha confermato che sono andati a votar
e 790.709 elettori sui 1.470.401 aventi diritto, pari ad una
percentuale del 53,77%.
Ieri si è votato per il rinnovo del Presidente della Regione e del Consiglio regionale.
Nelle
otto circoscrizioni in cui è suddivisa la Sardegna si è scelto fra
24 liste a sostegno di
7 candidati:
Christian Solinas, segretario del partito delle autonomie sardo, sostenuto dal
centrodestra (Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia, UDC ed altri);
il sindaco di Cagliari
Massimo Zedda, sostenuto dalle forze di
centrosinistra (Partito Democratico, LeU, Popolari socialisti ed altre liste di area);
Francesco Desogus, candidato dal
M5S che come sempre corre sa solo;
Mauro Pili per la lista autonomista Sardi Liberi;
Andrea Murgia, sostenuto da vari movimenti indipendentisti;
Paolo Maninchedda, candidato del Partito dei Sardi;
Vindice Lecis, giornalista sostenuta dai partiti di sinistra (Sinistra Sarda-Rifondazione-Comunisti Italiani).
Tre le tematiche ci importanti della campagna elettorale: lo
sviluppo economico della Sardegna, con la recente protesta dei pastori sardi in primo piano, la riorganizzazione della
sanità e il delicatissimo tema della
continuità territoriale.
Le precedenti
elezioni regionali del 2014 avevano visto trionfare il centrosinistra con Francesco Pigliaru che prese il 42,45%, mentre alle
politiche 2018 aveva trionfato il M5S con il 42,48% delle preferenze.