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La Commissione europea avverte: "Italia mette a rischio resto EurozoNa"

L'Italia viene considerata fra le tre economie con squilibri "eccessivi" ed un rischio per l'intera area della moneta unica. La manovra viene giudicata non efficace ed effettua passi indietro rispetto a riforme precedenti

Economia
La Commissione europea avverte: "Italia mette a rischio resto EurozoNa"
(Teleborsa) - La Commissione europea conferma l'Italia fra i Paesi con squilibri "eccessivi", assieme alla Grecia ed a Cipro, e boccia la Manovra, che non viene considerata efficace ed, anzi, fa dei passi indietro rispetto alle precedenti riforme strutturali. E' questo il severo giudizio formulato dalla Commissione europea che ha pubblicato oggi la relazione sul semestre europeo, fornendo dettagli sulla situazione paese per paese (country report).

In un contesto economico in rallentamento, l'Italia risente delle sue due tradizionali piaghe - debito eccessivo e bassa produttività- che rendono l'economia fragile e trasformano il nostro paese in un fattore di rischio per le altre economie dell'Eurozona.

Giudizio impietoso anche sulla manovra, che non ha effetti espansivi e non è in grado di aumentare il potenziale di crescita, ma produce un deterioramento dell'avanzo primario, facendo dei passi indietro sulle riforme strutturali avviate dai precedenti governi, in particolare sul mercato del lavoro.

Più in generale, nella sua valutazione annuale della situazione economica e sociale negli Stati membri, la Commissione europea insiste oggi sulla necessità di promuovere gli investimenti, portare avanti politiche di bilancio responsabili e attuare riforme ben congegnate. Ma I problemi variano notevolmente da un paese all'altro e richiedono un'azione politica adeguata e determinata.

Quest'analisi delle sfide dei singoli paesi è effettuata sullo sfondo di un'economia europea che nel 2019 dovrebbe crescere per il settimo anno consecutivo, ma a un ritmo più moderato. Anche le finanze pubbliche sono globalmente migliorate, sebbene il debito di alcuni paesi sia ancora elevato. Sussistono però determinati problemi. I livelli di produttività rimangono modesti, l'invecchiamento della popolazione si accentua e i rapidi mutamenti tecnologici hanno un'incidenza considerevole sui mercati del lavoro.

"La crescita sta rallentando", ha avvertito il vicepresidente Valdis Dombrovskis, aggiungendo "per realizzare pienamente il potenziale di crescita delle nostre economie abbiamo bisogno di riforme strutturali. Servono inoltre investimenti mirati per sostenere l'aumento della produttività in tutta Europa."

"Il rallentamento della crescita di quest'anno impone ai governi di agire per rafforzare la resilienza delle nostre economie riducendo il debito, incrementando la produttività, investendo di più e meglio e lottando contro le disuguaglianze", ha aggiunto il Commissario agli Affari economici e monetari , Pierre Moscovici.



(Foto: Shimera/Etienne Ansotte - © Unione Europea)
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