(Teleborsa) - All'indomani del
fallito vertice di Hanoi tra
il presidente Donald Trump e
il leader nordcoreano Kim Jong Un, la Corea del Nord ha promesso nuovi negoziati con gli Stati Uniti. La rottura del tavolo negoziale è avvenuta sul
mancato compromesso tra denuclearizzazione e sanzioni. Fermi sulle proprie posizioni i due interlocutori non hanno voluto cedere e fare concessioni senza ottenere, in cambio, il pieno soddisfacimento delle proprie richieste.
"Volevano le sanzioni rimosse nella loro interezza e non lo potevamo fare", ha spiegato
Trump al termine del vertice. La contropartita offerta dal
leader nordcoreano era "
la denuclearizzazione di larghe porzioni di aeree", un'offerta che il presidente Usa ha ritenuto
non sufficiente a "rinunciare a tutte le sanzioni". Kim, in sostanza, si era mostrato diposto a demolire
il Centro di ricerca scientifica nucleare di Yongbyon, a un centinaio di chilometri da Pyongyang, in cambio della totale cancellazione delle sanzioni. Uno specchietto per le allodole per gli Usa che hanno dimostrato di essere a conoscenza di siti e strutture sensibili più strategiche. "A volte bisogna andare via e questa era una di quelle", ha affermato, ieri,
Trump citando una delle regole auree da 'deal maker' che suggerisce di rinunciare a un accordo invece di firmarne uno sbagliato. Per chiudere il cerchio e trovare un accordo sul nucleare,
il presidente Usa ha chiesto al leader nordcoreano di "mettere tutto sul tavolo", armi comprese. In serata
il ministero degli Esteri nordcoreano ha ribadito l'offerta di chiusura di tutti gli stabilimenti di produzione nucleare nel complesso di Yongbyon, precisando che, in cambio,
Pyongyang ha chiesto una cancellazione parziale delle sanzioni e non che venissero tolte interamente. L'agenzia ufficiale nordcoreana Kcna ha riferito, inoltre, che
Kim e Trump "hanno accettato di continuare le loro fruttuose discussioni sulla denuclearizzazione della penisola coreana e il miglioramento delle relazioni Stati Uniti-Nord Corea". Un auspicio confermato dal
segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, secondo il quale gli Stati Uniti sono "ansiosi di tornare al tavolo per continuare quella conversazione".